Rio nell'Elba e Rio Marina sono due comunità legate da storie comuni, da vincoli di parentela e di amicizia comuni e da confini geografici comuni, ma non solo, perché le due comunità sono legate anche da due vallate che sono sede di due bacini: quello idrografico della Valle di Ortano, e quello idrogeologico della Valle di Riale. Il primo è un bacino che raccoglie le acque meteoriche le quali confluiscono tutte verso un unico impluvio.
Il secondo è un bacino dove non si manifesta solo il deflusso di acque superficiali, ma anche lo scorrimento d’infiltrazioni nel sottosuolo. Infatti, l'acqua piovana di Rio Alto scende alla Marina di Rio per defluire verso il mare, con tutte le manifestazioni annesse e connesse. Soltanto per portare un esempio, cito l’alluvione dello scorso 12 novembre quando un torrente d’acqua e fango, proveniente dalla strada di San Giuseppe, ha invaso la carreggiato della Sp26 e i campi circostanti. Scritto questo, mi resta difficile comprendere la scelta del sindaco di Rio nell'Elba, apparente attento al fenomeno carsico che dal 2008 si è accentuato nell'intero Piano di Rio.
Il sindaco De Santi, infatti, ha deciso di associarsi nella gestione di urbanistica, edilizia, ecologia e ambiente, demanio e catasto, polizia municipale, insieme a Capoliveri con cui Rio Alto non ha nulla in comune, per di più in mezzo ai due paesi c’è Porto Azzurro.
Insomma, basta con i proclami eclatanti! Ci vogliono, senza indugio, atti concreti come il piano di protezione civile e la richiesta di proclamazione dello stato di emergenza, nonché procedere a importanti gestioni associate fra due enti che hanno tanti problemi in comune. Tutto il resto sono solo mosse tattiche e propaganda partitica!
Lorenzo Marchetti