“Quanto ancora dobbiamo aspettare affinchè si faccia chiarezza su un fenomeno che fa paura e che fa ancora più paura in quanto non pienamente conosciuto? Serve un episodio grave per mobilitare le Istituzioni a fare qualcosa? A stanziare fondi da destinare alla ricerca delle cause e delle soluzioni di quelle voragini aperte che hanno rischiato di inghiottire, solo un paio di giorni fa, un bambino che giocava sereno nel giardino di casa? Tutta questa lentezza è inammissibile”. Questo il commento della Capogruppo regionale di Toscana Civica Riformista Marta Gazzarri e del Consigliere regionale TCR Giuliano Fedeli, sull’episodio avvenuto al Piano, tra Rio Elba e Rio Marina. “ Questo – hanno poi spiegato- è solo l’ultimo episodio in ordine cronologico che ha spaventato gli elbani. Il ripetersi di continui fenomeni simili ha già costretto le autorità alla chiusura della Strada Provinciale 26 per la presenza di ben nove buchi neri. Ad oggi poco è stato fatto. Il sistema di monitoraggio dotato di georadar si è rivelato inadeguato a scongiurare potenziali incidenti e ora serve una ricerca approfondita per garantire sicurezza ai cittadini ed ai turisti. Esiste un report dello scorso marzo, peraltro redatto da un tecnico della Regione Toscana, che esprime la necessità di maggiori indagini. Ora è prioritario dare seguito a quelle indicazioni e farlo con estrema urgenza”. “Abbiamo presentato- hanno concluso i Consiglieri regonali- un’ interrogazione urgente alla Giunta in cui chiediamo che, con responsabilità, si faccia carico del problema. Il monitoraggio non basta. Servono misure più precise di emergenza e sicurezza, servono indagini che hanno un costo. Un costo che uno o due piccoli Comuni non sono, evidentemente, in grado di affrontare. Ci auguriamo che venga al più presto convocato un tavolo di confronto. Rio Elba non può e non deve essere lasciato solo”