Sono passati 2230 anni dalla famosa frase di Tito Livio che spesso si cita nei confronti delle persone che perdono molto tempo in consultazioni continue senza prendere una decisione, in un contesto che invece ne richiederebbe di molto rapide.
La cosa bene si calza con la continua querelle che in questi giorni sta tenendo banco ed attirando attenzione sui media elbani.
Dalle voragini del Piano, alle alluvioni della Valle del Riale e adesso agli accordi sulle gestioni associate tra Comuni. Considerazioni contrapposte che se occorse in una situazione di normalità farebbero parte di quella sana politica che permette giuste contrapposizioni ma se inserite in un contesto emergenziale come quello riese non portano nulla di concreto alla rapida soluzione delle emergenze in atto.
Non sono un politico, nè puntualizzo i citati avvenimenti per alimentare la diatriba politica tra opposte fazioni, la mia è solo una accorata e ulteriore, continua sollecitazione a mettere da parte gli attriti e sedersi ad un tavolo comune, a fare delle proposte concrete e metterle in pratica.
Da osservatore esterno mi sembra che il Sindaco di Capoliveri abbia lanciato delle concrete proposte a favore dei due Comuni Riesi e penso che come tali andrebbero valutate.
Capisco anche come si possa far rilevare che se un tavolo delle trattative tra gli adiacenti Comuni Riesi è saltato lo possa essere stato per motivi che penso e spero esulino dalla politica pura ma che possano invece essere legati ad altri più concreti problemi.
È evidente che Rio Marina appare sempre più isolato, e questo è molto pericoloso sopratutto in questa fase emergenziale, ma ritengo anche che la capacità della politica locale e della amministrazione che governa quel territorio possa adesso dare prova della propria capacità di sapersi rigenerare e trovare una valida alternativa. Lo deve fare, ne è obbligata. Altrimenti avrebbe fallito. Senza se e senza ma!
Lo avevo già scritto però, si mettano da parte gli asti campanilistici, le diverse concezioni della politica e i diversi credi: di fronte alle emergenze devono cadere tutte le barriere e le ideologie devono convergere verso una linea comune e condivisa.
Cercate i migliori talenti, perché ne avete e sfruttatene le capacità, anche se parlano con ideologie diverse da chi al momento guida la amministrazione. Lasciate da parte le polemiche sterili e fate corpo comune: è l'unico modo di uscire dalla emergenza.
Fate presto avevo scritto e lo riscrivo ancora. Si faccia di più e subito e si parli di meno perché altrimenti il "Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur" si potrebbe rapidamente concretizzare, e allora sarebbero dolori, seri.
Marco Contini