Finalmente qualcuno si muove, anzi parla, anzi Protesta.
Mi riferisco ai paventati lavori alla Porta a Mare di Portoferraio, già nascosta da tavolini seggiole e pedane, come tutta la calata e come molte altre vie dei centri storici elbani, e che ora dovrebbe subire una violenza ai danni delle proprie volte che hanno retto nei secoli. A volte i monumenti nazionali vengono per una minima parte anche trasformati in luoghi di ristoro e adibiti al commercio, ma questo sempre è legato alla fruizione del bene da parte della collettività.
In questo caso specifico no, si intende trasformare un bene Collettivo in una terrazza panoramica ad uso esclusivo di un privato.
Adesso perdonatemi, ma vorrei fare una semplicissima considerazione. Il privato commerciante che alla fine dell’anno deve doverosamente per sé e per i propri dipendenti, chiudere i conti con profitto, è giusto che operi affinché i conti di cui sopra crescano sempre più. Ma le istituzioni pubbliche, che guarda caso si chiamano istituzioni perché istituite ad un certo scopo, e parlo di comune, provincia, regione e financo i ministeri, sono lì per legiferare e contenere l’espansione privata a danno dei più deboli e di chi ha meno.
Quindi io mi chiedo come sia venuta in mente questa scellerata possibilità. Doveva essere bloccata sul nascere. E la soprintendenza? O non doveva soprintendere?
Va bene che nel passato un egregio politico di cui non sentiamo assolutamente la mancanza disse che “con la cultura non si mangia”, e che un altro personaggio locale pare abbia invece sottolineato l’inutilità della sala Gran Guardia affermando che non serve ad un c…o, ma in questo caso mi pare che si sia oltrepassato ogni umano sopportabile limite.
Per tutta l’estate ho seguito, via via sempre con minore interesse un botta e risposta su un ipogeo/zecca/marcianese , sarebbe bene che gli illustrissimi detentori della storia elbana favellassero anche su questo scempio.
Purtroppo all’Elba siamo troppo abituati a subire ogni angheria politico-commerciale. Vedi il regalo della compagnia di navigazione pubblica Toremar, vedi l’ascensore all’ospedale fermo da anni, e chi l’ha costruito e progettato sicuramente ancora circola libero e nulla deve alla comunità sbeffeggiata, vedi la bruttissima Gattaia, vedi le dune di Lacona riacquistate con denaro pubblico, vedi la non manutenzione delle strade, vedi l’occupazione degli arenili, vedi la non depurazione delle acque reflue, eccetera eccetera.
Roberto Borra