Non aumenta il gettito, ma sono cambiati i parametri per calcolare le tariffe a danno di alcuni categorie di imprese e cittadini e la reazione del sindaco di Capoliveri, Ruggero Barbetti, sugli effetti della Tari non si fa attendere.
“La nuova tassa sui rifiuti – spiega il sindaco di Capoliveri – la cosiddetta TARI voluta dai governi Letta e Renzi, con l’introduzione della IUC, l’imposta unica comunale che prometteva tasse più eque per i cittadini, sta manifestando gli effetti nefasti della sua ricaduta su aziende e famiglie.
Nonostante gli sforzi fatti da questa Amministrazione per armonizzare tutti i parametri e non incidere negativamente sui costi di ogni utente, purtroppo i nuovi criteri imposti dal Governo centrale sull’applicazione della nuova tassazione – prosegue Barbetti - penalizzano inevitabilmente alcune categorie di aziende presenti sul nostro territorio che operano nel settore turistico e in particolar modo quelle che operano nella ristorazione. Ma la nuova ripartizione dei costi colpisce anche alcune categorie di famiglie, dato che vengono penalizzate quelle più numerose. Con questa nuova legge si è passati da una tassazione calcolata sui metri quadri ad una tassazione calcolata sul numero di persone che risiedono in un immobile e sulla quantità di produzione standard di rifiuti di ogni categoria economica. E tutto questo senza che ci sia una variazione in termini di entrate per il Comune che percepisce complessivamente quanto già percepiva con la precedente tassazione.
La tariffa così come viene calcolata, distingue, quindi, fra fasce di utenza domestica e non domestica ed è composta in entrambi i casi da due quote: una quota variabile ed una non variabile sulla quale incidono infiniti coefficienti e parametri definiti con la legge 147 del 2013 ed al Comune non è rimasto altro che recepirne i contenuti cercando di limitare i danni di una legge cervellotica che non tiene conto della realtà e che produce solo danni per la collettività.
Le nostre famiglie e le nostre aziende sono strette dalla morsa della pressione fiscale che sta raggiungendo picchi altissimi e quel che è peggio è che tutto questo non sembra tradursi in un ritorno sul piano della ripresa del Paese. Siamo tutti chiamati a fare grandi sacrifici per il bene pubblico,- aggiunge Barbetti - ma oggi cittadini e imprese si chiedono se possa intravedersi un futuro che non sia solo di sopravvivenza. Il dramma è che la TARI è solo uno degli esempi di come le nuove riforme stiano ripercuotendosi sul cittadino. Come sindaco sento il dovere di esprimere tutta la mia contrarietà per questo modus operandi del governo centrale e confido che ci sia a breve un’inversione di marcia sul risanamento del debito pubblico che non può passare più soltanto dall’aumento della pressione fiscale a carico delle nostre famiglie e delle nostre imprese”.