L’anno appena iniziato presenta, di nuovo, antichi problemi e questioni che attanagliano l’Elba da troppo tempo. Sanità, Trasporti e Scuola sono i maggiori temi che quotidianamente la stampa locale e nazionale ci sottopongono in tutta la loro gravità eurgenza.
Vedo che nell’approssimarsi delle elezioni regionali riemergono le ricette più svariate per poter dare alcune risposte o proporre la propria analisi. Al di là di questa congiuntura politica che non mi riguarda (non essendo io ne un candidato ne desideroso di candidarmi) credo che il 2015 debba essere l’anno in cui la Conferenza dei Sindaci produca uno sforzo unitario e coeso per giungere al riconoscimento della condizione di insularità da parte delle due istituzioni più coinvolte: Stato e Regione.
L’Elba, terza isola d’Italia e prima a NON essere a Statuto Speciale, deve veder riconosciuta la sua peculiarità. Questo non significa andare verso l’assistenzialismo di Stato ma garantire agli abitanti della nostra isola migliori condizioni di vita e a chi vuol fare impresa vantaggiconcreti che si ripercuotono in migliore occupazione e fiscalità competitiva.
Le Associazioni di Categoria, che spesso ho sentito e visto in azione, chiedono da tempo un’azione concreta degli Enti Locali affinché il tessuto produttivo locale possa continuare a svolgere il proprio lavoro in condizioni di concorrenza accettabile con il continente. Se da un lato ne trarrà giovamento l’impresa dall’altro le famiglie e tutta la società elbana potrà certamente riprendere quella crescita tanto attesa.
Se una via può essere quella del riconoscimento di uno “status” di Isola minore nulla vieta di lavorare, dati alla mano, sul progetto dell’Isola d’Elba come zona franca. Le due strade, se percorse in maniera univoca, potrebbero far convergere sull’Elba intera nuove e interessanti opportunità per tutti.
Lorenzo Lambardi
Sindaco di Campo nell'Elba