La regione Toscana a differenza di gran parte delle altre regioni ha concluso il suo mandato approvando sia la nuova legge regionale sui parchi che quella del paesaggio. Non è una differenza da poco. Il dopo voto dovrà dirci quindi quali effetti potranno e dovranno avere queste importanti leggi sulle politiche ambientali non soltanto regionali.
Se dovessimo affidarci a quello di cui stanno parlando i vari candidati più o meno di tutte le parrocchie fare pronostici su questi problemi è difficile se non impossibile perché non se ne trova traccia.
Invece bisogna parlarne perché più d’un segnale ci dice che da giugno gli inghippi non saranno pochi. Una serie di competenze, ad esempio, delle province stanno passando armi e bagagli alla regione che nella legge aveva previsto che le ANPIL (aree naturali protette di interesse locale) passassero in gestione dai comuni alle province ora l’accentramento porrà non pochi problemi. Forte era stata inoltre la tentazione di ricondurre sempre in regione alcune rilevanti responsabilità degli stessi parchi regionali e delle loro Comunità a Firenze dove già altre responsabilità tecniche sono state addirittura affidate alla giunta regionale anziché ai parchi. Idem con la legge del paesaggio. Lasciamo perdere quelli che minacciano tuoni e fulmini per abrogarla ma ricondurre in virtù di norme fasulle nazionali (nuovo codice dei beni culturali) gli stessi piani dei parchi a quello paesistico non porta lontani. Il piano del parco delle Apuane deve riguardare aspetti e nodi che non dipendono da quello paesistico. Certo non è incoraggiante che il parco la prima cosa che ha fatto è eleggere nell’ente il rappresentante del marmisti grazie anche ad una discutibile norma della legge comparsa all’ultimo tuffo.
Ma anche San Rossore e la Maremma hanno non pochi problemi specie il primo il cui bilancio è paralizzato da decisioni inspiegabili e non solo per la lentezza dell’apparato regionale.
Bisogno rimediare alla svelta perché il parco possa gestire con tutti gli strumenti disponibili a partire da quelli bloccati la nuova fase volta a coinvolgere territori esterni ai suoi confini da Collesalvetti a Lucca e Capannori. Altro che restringimento dei confini del parco di cui qualcuno ogni tanto torna a cianciare. Un valido contributo può venire anche dal nuovo piano strutturale di Pisa specie in riferimento ad annosi problemi come quello della Golena dell’Arno. Basta che non accada come in quello precedente di cui del parco manco si ricordarono. La sfida infatti non riguarda solo il parco ma anche gli enti locali e la Comunità del parco come abbiamo visto nell’incontro a Migliarino promosso dal Gruppo di San Rossore in cui sono intervenuti il Presidente del parco e il Sindaco di Vecchiano. Lì abbiamo deciso che alla nuova giunta regionale faremo trovare sul tavolo subito precise proposte e domande. E non ci accontenteremo di vaghe rassicurazioni politiche e tecniche. Uomo avvisato…..
Renzo Moschini