Questo è lo slogan scelto dalla lista Sì che sostiene il candidato presidente Tommaso Fattori. L’attenzione alle realtà cosiddette “periferiche” è nel Dna della nostra lista. Anche per l’Elba Si’ Toscana a sinistra intende rilanciare un modello di sanità pubblica e di qualità per tutti. La scelta ormai evidente di trasformare progressivamente il nostro ospedale in un pronto soccorso con eliporto deve essere fermata per tornare a far vivere un presidio adeguato alla nostra realtà e alle difficoltà che gli isolani incontrano per curarsi fuori dall’isola. Ormai anche per patologie di media rilevanza si viene trasportati in elicottero. Forse non tutti sanno che un volo ha un costo di oltre 22 euro al minuto. Le stesse risorse impiegate diversamente avrebbero sicuramente un impatto ben più rilevante sul livello dei servizi sanitari locali. I reparti fondamentali devono tornare ad avere personale adeguato e un’organizzazione indipendente, seppur inserita in un contesto più ampio e possibilmente a contatto con il mondo universitario. Il modello attuale, basato sulla condivisione del personale medico con altri presidi, non funzione ed il reparto di ortopedia ne è la più evidente dimostrazione.
Gli standard minimi dovranno essere rapportati alla classificazione di “ospedale di base” prevista dalla normativa regionale. Oltre ai reparti fondamentali(quali ad esempio: pronto soccorso, medicina, chirurgia, ortpedia, ostetricia, cardiologia, etc) è indispensabile la presenza di posti letto di terapia sub intensiva multidisciplinare.
Guardiamo con preoccupazione la scelta di costituire tre sole ASL in tutta la Regione allontanando dai centri decisionali la possibilità democratica di rappresentare le esigenze delle popolazioni.
I dati sulle liste di attesa per gli esami di ogni tipo, ormai drammatici, dimostrano come il modello di privatizzazione (a caro prezzo) della diagnostica portato avanti dal PD e da Rossi, generi gravissimi rischi per i livelli di salute dei cittadini toscani. La diagnostica del nostro ospedale deve funzionare almeno per 16 ore al giorno con personale congruo sfruttando appieno le potenzialità presenti.
Per le prestazioni non erogabili sull’isola deve essere garantito agli elbani un reale diritto alla parità di accesso, anche con l’erogazione di appositi contributi economici.