In Toscana, come nelle altre regioni che hanno votato, non è stato certo l’ambiente a tenere banco. La Toscana però, a differenza delle altre regioni, ha una sua agenda politica in cui l’ambiente è presente con ben due leggi importanti votate proprio a fine mandato. Leggi con un percorso difficile che uno dei candidati alla presidenza, finito molto male, si riprometteva di cestinare quella del paesaggio perché considerata addirittura di stampo sovietico.
Ora con la nuova giunta le due leggi sul paesaggio e sui parchi devono essere attuate senza incertezze e manfrine, perché la loro gestione concreta pone non pochi problemi e non solo a Firenze. Penso alle Apuane come all’Elba, alla Val di Cornia come alla Versilia.
E se c’è qualche imbarazzo non riguarda certo la Marson, come ha detto qualcuno che ora semmai deve togliere dall’imbarazzo chi alla gestione seria dell’ambiente ci crede davvero e non da ora.
La scelta degli assessori ci dirà da subito che intenzioni ha la nuova amministrazione che il voto non ha certo penalizzato per queste sue scelte coraggiose. Passati gli esami bisognerà perciò mettere mano senza indugi e tentennamenti a quelle nuove politiche ambientali che latitano purtroppo sul piano nazionale. Una ragione in più perché la Toscana torni a svolgere quel ruolo che in molti in Italia si aspettano fiduciosi.
Renzo Moschini