La nuova invasione di campo della Comunità del Parco, oltre ad essere promossa da quella che sembra ormai una minoranza della stessa Comunità, lede le prerogative del Direttivo del Parco e del Presidente del Parco, unici organi autorizzati dalla Legge 394/91 e dalle successive modifiche a definire la terna dei canditati dalla quale il ministro ha scelto. La Comunità del Parco, dopo le precedenti irrituali ed irricevibili lettere di tenore contrario al Ministro dell’ambiente di due Sindaci e della stessa Comunità, ora vuole dettare al Direttivo ed al Presidente del Parco i tempi e le modalità del contratto del Direttore del Parco, trasformando ancora una volta impropriamente un atto tecnico in una questione politica.
Una proposta irricevibile che viola le prerogative non solo di chi è stato eletto da altri organismi – come i rappresentanti delle associazioni ambientaliste, dell’Ispra, del ministero dell’ambiente e del ministero delle politiche agricole – ma anche dello stesso Presidente dell’Ente Parco e che riduce il ruolo dei 4 amministratori ed esperti nominati dalla stessa Comunità del Parco a quello di meri esecutori di un’iniziativa squisitamente politica.
Credevamo che questa vicenda della Direzione del Parco, frutto di errori politici speculari che hanno dimostrato uno scarso rispetto delle prerogative di Comunità del Parco e Direttivo, si fosse finalmente esaurita con la nomina del Direttore da parte del ministro che lo ha scelto da una terna proposta dallo stesso Direttivo, con un voto unanime dei rappresentanti della Comunità del Parco e il manifesto appoggio del vicepresidente della stessa che ha partecipato, in sostituzione del Presidente Guarente, al Direttivo del Parco nella quale è stata approvata la terna che comprendeva il Direttore riconfermato.
Facciamo presente che dei candidati alla direzione del Parco è stata proposta da una Commissione alla quale hanno partecipato membri del Direttivo nominati dalla Comunità del Parco e che al momento dell’approvazione della terna solo il rappresentante delle associazioni ambientaliste ha sollevato delle perplessità su quanto proposto dalla Commissione che ha scelto i candidati.
Quella in atto da troppo tempo è diventata una polemica sterile e senza sbocco che si sta trasformando pericolosamente in uno scontro aperto con il ministro dell’ambiente.
Legambiente invita tutti gli organismi che in vario modo concorrono alla vita dell’Ente Parco a porre fine a questo scontro politico ed a lavorare nell’interesse del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e delle nostre Isole e, soprattutto, a ritornare a svolgere le funzioni previste dalla Legge e a non intromettersi in questioni tecniche che non riguardano i Sindaci e la Comunità del Parco.
LEGGE 394/91
TITOLO II - Aree naturali protette nazionali, comme 11. Il Direttore del parco è nominato dal Ministro dell'ambiente previo concorso pubblico per titoli ed esami di dirigente superiore del ruolo speciale di "Direttore di parco" istituito presso il Ministero dell'ambiente con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri da emanarsi entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, ovvero con contratto di diritto privato stipulato per non più di cinque anni con soggetti iscritti in un elenco di idonei all'esercizio dell'attività di direttore di parco, istituito e disciplinato con decreto del Ministro dell'ambiente.
Maria Frangioni
Prersidente di Legambiente Circolo dell'Arcipelago Toscano