Si è scatenata una polemica sulla tassa di sbarco all'Elba, per la trasparenza e la gestione associata intercomunale degli introiti, che vengono investiti perlopiù nel mediatico per promozione turistica e sovvenzione eventi culturali.
Guardandosi attorno si evince d'uno sguardo che - non sono queste le mancanze da colmare, ma piuttosto la continuità territoriale interna ed esterna. Ad un occhio attento infatti appare evidente il deficit qualitativo, quantitativo ed economico dei collegamenti col continente ed interni.
I traghetti d'epoca, il monopolio, i prezzi, il servizio di trasporto sanitario, la mancanza di passaggi notturni; sono solo alcune delle problematiche che riguardano il collegamento marittimo con il continente.
Un aeroporto che non decolla, piccolissimi aerei che ci collegano solo con Pisa, Firenze e Milano pochi giorni alla settimana, mentre occorrerebbe un servizio almeno pari a quello che la compagnia straniera riesce a fare con la Svizzera e la Germania senza percepire sovvenzioni statali in merito alla legge di continuità territoriale che finanzia il servizio pubblico annuale, compresi Toremar e piccoli traghetti per le isole minori.
Le strade provinciali sono in stato di totale abbandono, la qualità dell'asfalto, la manutenzione di cunette, segnaletica orizzontale e verticale, aree di sosta, vegetazione che invade le carreggiate... Per non parlare degli autobus di linea, se ne vedono letteralmente di tutti i colori, ci sarebbe da scriverci un thriller.
Perché non utilizzare - come suggerito anche da Gasparri oggi - questi soldi, e magari anche una additiva tassa di soggiorno comunale, per esempio dell'ordine del 2% sui soggiorni e sulle TASI, per fare qualcosa di tangibile, e trovare una soluzione all'evidente degrado descritto?
Perché non investire i proventi di queste ed altre tasse per rendere presentabile, fruibile e dignitosa la nostra isola?
Forse, sistemando i trasporti interni e i collegamenti esterni, avremmo risolto 2/3 dei nostri problemi d'immagine.
Angelo Mazzei