In risposta alle recenti osservazioni uscite sulla stampa locale sul calo delle presenze e sulla minore attrattività della città di Portoferraio ci sentiamo di dover fare, come amministrazione, alcune considerazioni .
Viviamo una stagione partita con difficoltà con una flessione che è arrivata fino a meno 30% e che ha visto poi una leggera ripresa tra la metà di luglio ed agosto. La tendenza è rimasta costante con un picco di presenze per la settimana di Ferragosto e quella in corso. Le prenotazioni attuali fanno ben sperare in una coda di stagione che non riuscirà certo a bilanciare le perdite dei primi mesi ma sicuramente le potrà contenere .
Copertine di noti settimanali hanno annunciato le vacanze degli italiani in compagnia dello spread e tutte le località turistiche hanno registrato un generale calo delle presenze . L’Elba ha sofferto in modo particolare il grosso calo degli italiani mentre ha tenuto il mercato straniero,
Altro settore che sembrava non dovere mai conoscere crisi è il turismo nautico, Da sempre i porti turistici e Portoferraio in particolare , all’interno della Darsena medicea, hanno ospitato lussuose imbarcazioni. Il calo segnalato da alcuni operatori del settore , fino al 50%, si riferisce con molta probabilità ad una tipologia di yacht che dai dati della Cosimo dei Medici, gestore del porto, sembra essere stata sostituita dalla presenza di medie e piccole imbarcazioni. I dati ufficiali parlano di una flessione che si è manifestata in modo chiaro nel mese di giugno ma che poi si è assestata su un meno 10% rispetto ai dati del 2011. Numeri confortanti, se confrontati con quelli di altre realtà dove la flessione ha raggiunto un -25% fino a punte del 50%.
Potremmo forse dire: Elba? Si grazie . Pochi giorni fa il Corriere della Sera la presentava come una località frequentata da vip e apprezzata per la sua tranquillità. Portoferraio offre ai suoi ospiti un centro storico di grande prestigio e un lungomare di rara bellezza. Dal punto di vista culturale è forse la città che offre maggiori opportunità: le Fortezze medicee (9-19), il Museo Archeologico della Linguella (9-14 e 18-24), Il Teatro napoleonico (9-13), il Centro culturale De Laugier che ospita la Pinacoteca Foresiana, la Biblioteca e l’Archivio storico oltre ad una prestigiosa mostra di fotografie della collezione di di Leonida Foresi e che, contrariamente a quanto riportato in questi giorni sui giornali, non è chiuso ma aperto tutte le mattine dal lunedi al venerdi e due pomeriggi alla settimana. A questo si aggiungono le residenze napoleoniche : la Villa dei Mulini attualmente chiusa per un importante restauro che la riporterà al suo antico splendore e la restituirà così alla città e ai suoi ospiti e la Residenza di San Martino con il Museo Demidoff, entrambi aperti ora tutti i giorni della settimana per garantire la visita dei luoghi napoleonici.
Due parole in merito alla chiusura della Villa dei Mulini, solo per dire che non se ne può lamentare il degrado e al contempo criticarne la chiusura temporanea necessaria per effettuare importanti lavori strutturali così complessi e delicati da non permettere la visita, neppure parziale, del monumento . La Sovrintendenza sta lavorando per garantire un’accoglienza di tutto rispetto in vista del 2014 , bicentenario dell’arrivo di Napoleone all’Elba. Portoferraio partecipa con il Ministero , la Sovrintendenza e la Regione ad un progetto di valorizzazione delle residenze e di importanti eventi che partiranno già dal 2013 e andranno oltre il 2014.
I segnali forti si danno con i progetti e con le iniziative che ogni anno si realizzano sul territorio. Le scelte possono non essere sempre condivise da tutti ma sono operate sempre nell’interesse della città: la capacità di produrre cultura e la capacità di garantire una ospitalità turistica di qualità derivano dall’impegno e dalla sensibilità di molte persone e non possono essere condizionate dall’interesse particolare di piccoli gruppi . Si lavora per un obiettivo comune, senza polemiche, e questa è anche la ragione che ha mosso cittadini e operatori attenti e motivati a creare la Pro loco a Portoferraio che contribuirà a dare nuovo slancio alla promozione e una maggiore partecipazione.
Giunta del Comune di Portoferraio
Gli amministratori portoferraiesi speriamo non ce ne vorranno (ma se ce ne vorrano... pace) se definiamo la loro "difesa" molto debole ed a tratti perfino (involontariamente) comica. E' risibile quanto ad esempio quanto vanno affermando nel passaggio sul centro De Laugier "aperto dal lunedì al venerdì" e pure "per (ben!) due pomeriggi alla settimana". Estiquuatsi (ci viene in mente il popolare personaggio di Lillo e Greg) direbbe che è notevole sforzo! Rovesciando il loro ragionamento ci sarebbe da osservare che tenerlo chiuso proprio il Sabato e la Domenica e per cinque pomeriggi a settimana su sette d'estate, significa agire con la stessa logica di un ipotetico ristoratore che mandasse in ferie il suo pizzaiolo d'Agosto.
La realtà è una sola ed è che il centro storico cittadino è stato pressoché ammazzato dal "liberismo urbanistico" dal gigantismo edificatorio e distributivo-commerciale impazzante da ormai mezzo secolo o giù di lì, di cui stiamo gustando i frutti avvelenati, un processo di degrado al quale in una certa misura ha contribuito anche la giunta in sella, meno peggio di altre su versanti diversi dell'amministrare, ma sicuramente da bocciare in urbanistica e parzialmente "salvata" su questo fronte solo dalla crisi, che ha messo fino ad oggi fuori mercato parte delle ultime follie cementizie programmate.
"Cosmopoli" insomma paga pegno a politiche insensibili ed incolte nell'uso del territorio che la hanno vampirizzata, svuotata dell'unico elemento che può rendere viva una città: la costante presenza umana.
Il morto(ferraio) ora è sulla bara e non ci sono scuse né supercazzole che tengano: negozi, attività e fondi un tempo ambitissimi non li vuole più nessuno, la rete commerciale all'interno delle mura medicee è stata sfasciata, il valore degli immobili è in picchiata, punto. Il resto sono, ci pare, discorsi, e pure confusi.
Lodevole certo che si stia formando una pro loco, ma pensare che questa sia la chiave di volta per il rilancio di un'area tanto compromessa è prendere e prendersi per i fondelli. Vero: "I segnali forti si danno con i progetti e con le iniziative che ogni anno si realizzano sul territorio" Ma dove sono? Chi li ha visti?
La realtà diverge assai dalla zuccherosa rappresentazione ammannitaci dalla Giunta Peria, che per la gestione del territorio ci pare abbia ormai esaurito il "bonus" di credibilità derivantegli dalla successione alla peggiore compagine amministrativa che la storia ferajese ricordi; la realtà è che si sta riducendo progressivamente la città visitabile, visitata e soprattutto vissuta, e questo, particolarmente in un paese governato da forze che dovrebbero ispirarsi ai valori della sinistra, dei progressisti, suona particolarmente come una bestemmia.
Speriamo che passi in fretta il tempo che ci separa dal prossimo punto e a capo amministrativo, puntiamo sul comune unico sperando per Portoferraio e per l'Isola intera, che una più vasta area di selezione riesca a produrre, a far emergere una "squadra di governo" meno schematica, più innovativa, più operativa, più efficace.
Ci speriamo, senza farci però troppe illusioni, ricordando il detto partenopeo "il peggio non è mai morto".
sergio rossi