Alla Presidente Conferenza dei Sindaci
Anna Bulgaresi
Con questa lettera aperta, intendiamo sottoporre alla Tua attenzione e denunciare la situazione di grande difficoltà operativa in cui si viene a trovare il Servizio di Riabilitazione e fisioterapia della nostra Zona Elba.
Abbiamo sempre sostenuto e continuiamo a crederci, che il Servizio di Riabilitazione, su un’isola come la nostra possa e debba essere un fiore all’occhiello dei nostri servizi territoriali ed una opportunità anche per gli ospiti che già in passato ne hanno usufruito.
Il Servizio dal 2007 ha conosciuto una drastica riduzione del personale, passato dalle 12 unità di allora alle attuali 7 unità, di cui una dal prossimo mese di novembre inviata in pensione e non sostituita.
Alla riduzione del personale, negli anni, si è risposto con una riorganizzazione del servizio che ha portato alla chiusura delle attività riabilitative nei Centri di erogazione dei servizi distrettuali, concentrando tutti gli operatori nella sede a Portoferraio, mantenendo le attività domiciliari ed ospedaliere con proiezioni degli operatori.
I problemi che si pongono sono di tre ordini:
1) Logistico: il servizio di Riabilitazione è localizzato presso la struttura a Casa del Duca a Portoferraio, l’ulteriore riduzione del personale, renderà sempre più complesso organizzare sia il servizio domiciliare che quello ospedaliero, anche in considerazione dei tempi di spostamento dalla struttura decentrata a Casa del Duca, al resto del territorio, ma anche per l’ospedale, rendendo necessaria una contrazione dei tempi da destinare ai pazienti da seguire presso il Servizio e/o ritardando la presa in carico ospedaliera;
2) Di tutela della salute: appare inevitabile l’allungamento delle liste di attesa dei pazienti inviati alle cure fisioterapiche così come per la consulenza per la concessione degli ausili personalizzati che, nel settore specifico, possono costituire un reale danno alla salute dei pazienti, che corrono il rischio di vedere cronicizzare e rendere quindi più difficoltoso, il problema fisico ed il suo recupero;
3) Minori: i bambini seguiti in fisioterapia vedranno scoperto il servizio che li riguarda in quanto i due operatori, con specifica formazione, a loro dedicati, sono quelli interessati dal provvedimento di pensionamento per un operatore e da una malattia lunga per l’altro.
Riteniamo pertanto indifferibile che si affronti la criticità evidenziata con ogni urgenza, valutando, fra le possibili ipotesi risolutive:
a) Logistica: individuare all’interno della struttura ospedaliera spazi adeguati per reinserirvi il servizio di riabilitazione. Tale soluzione oltre a rendere più agevole la fruizione del servizio da parte dei pazienti, che oggi incontrano non poche difficoltà a conciliare gli appuntamenti di fisioterapia con gli orari degli autobus che raggiungono la zona, consentirebbe agli operatori di ottimizzare i tempi di lavoro per seguire i pazienti ricoverati, oltre ad avere possibilità di consulto immediato con i medici presenti in struttura, quando questo si rendesse indispensabile;
b) Personale: predisporre immediatamente il reintegro di almeno due unità, delle 5 perse, di cui almeno una da dedicare a tempo pieno ai minori, considerato che l’impegno professionale riferito ai minori è particolarmente complesso: oltre alla riabilitazione individuale è indispensabile lavorare con la famiglia, con gli insegnanti oltre a partecipare ai piani educativi individuali con la scuola tutta.
Certi che porterai all’attenzione della Direzione Aziendale dell’ASL la problematica che Ti abbiamo esposto, al fine di evitare i gravi disservizi che si vanno profilando, Ti salutiamo cordialmente.
I Consiglieri Comunali
Cosetta Pellegrini, Antonella Giuzio, Paolo Andreoli, Alessandro Mazzei