Ho letto con piacere la dichiarazione del Circolo Locale del PD che, in perfetta sintonia con il Sindaco Galli, afferma che solo la Regione può risolvere i problemi di Rio Marina.
Più volte anche io ho chiesto che Rio Marina, ed anche i Comuni del versante orientale dell’Elba, aprissero un tavolo di confronto con la Regione soprattutto per addivenire ad un accordo, anche finanziario, per la nuova viabilità che by-pass il centro abitato per collegarsi con il Porto ed il suo potenziamento viste le difficoltà di attracco dei traghetti e la carenza di posti barca.
Si tratta del potenziamento di una infrastruttura divenuta ormai indispensabile anche a seguito dei noti fenomeni di sinkhole presenti in località il Piano.
Ricordo di essermi recato in Regione, con il Sindaco Galli, per incontrare proprio lo stesso Assessore Ceccarelli, a proposito delle procedure per portare avanti il progetto del nuovo porto di Rio Marina già inserito nel protocollo d’intesa del 2010 per il finanziamento delle infrastrutture prioritarie, a suo tempo sottoscritto fra Governo e Regione Toscana, che oggi è in fase di aggiornamento, che prevedeva un importo di 21 ml di euro.
A questo proposito non riesco a capire perché di ciò non si parli più, neppure da parte del circolo del PD, tenendo conto che queste opere avrebbero davvero l’effetto di far risorgere Rio Marina e comunque ritengo vi sia un dovere – verso i cittadini - di dire chiaramente, una volta per tutte, se in quel progetto, elaborato dall’Autorità Portuale di Piombino e già approvato dal Comune, ci si crede ancora o no. In caso affermativo dovrebbero essere accelerate – come suggerito dallo stesso Assessore Ceccarelli – le procedure di approvazione della VAS indispensabili a rendere cantierabili le opere e consentire l’accesso a quel finanziamento.
Gli altri argomenti richiamati dal PD, pur importanti, non mi sembrano di analoga portata salvo la grande opportunità costituita dall’acqua termale presente a Cavo per la quale sono state riscontrate caratteristiche che ne consentono un ottimo sfruttamento.
E’ giusto che si lavori alacremente ad individuare l’area, la più vasta possibile, all’interno della quale far sorgere lo stabilimento termale per la realizzazione del quale dovrà essere bandita una gara pubblica per selezionare il concessionario.
Comprendo che si debba, anche su questo, interloquire con la Regione in conseguenza dei problemi che la recente Legge sul PIT potrebbe creare sulla pianificazione urbanistica che il Comune, nell’ambito delle proprie autonome competenze, è chiamato ad elaborare.
A tal proposito mi permetto consigliare la perimetrazione di un’area assai vasta all’interno della quale sia poi il concessionario a scegliere l’esatta ubicazione dello stabilimento. Ciò per non incorrere nel rischio di speculazioni da parte dei proprietari dei terreni che anticipatamente vengano a conoscenza del luogo prescelto. In questo caso, qualora l’esatta individuazione del sito avvenisse prima del rilascio della concessione, meglio sarebbe utilizzare lo strumento dell’esproprio da parte del Comune per evitare eccessivi oneri tali da scoraggiare i possibili investitori.