Fa male il Sindaco di Campo nell’Elba ad arrabbiarsi così. Primo perché conferma che quanto denunciavamo è vero: altri 6 pini storici e sani verranno tagliati, secondo perché la foga gli fa scrivere cose non proprio giuste e coerenti.
Lo sgomento Sindaco Lambardi continua a pensare che la viabilità comunale si riqualifichi abbattendo i pini che la metterebbero in pericolo, ma nessuno ha mai risposto a una semplice domanda: quanti incidenti hanno causato quei pini? Anche perché non ci risulta che i pini attraversino la strada, mentre le auto si.
Il Sindaco fa un po’ il furbo quando dice che il sacrificio dei 6 grossi pini storici verrà risarcito con “la piantumazione, sulla nuova ciclo-pedonale La Serra – Viale Elba, di piante a fusto più agevole (sic!) nella misura di 1 albero ogni 20 metri. Ciò significa che su un percorso di 600 metri saranno piantati 30 nuovi alberi!”, che è come rispondere ad una contestazione puntuale dicendo “dove vai? son cipolle!”. Inoltre, fonti ben informate degli uffici campesi asseriscono che i 30 nuovi alberi “di fusto più agevole” sarebbero aranci amari, se così fosse, non sarebbero certamente le essenza autoctone che lo stesso Sindaco ci prometteva sarebbero state piantumate in una sua recente lettera e potrebbero trasformarsi in qualcosa di molto più amaro per ciclisti e pedoni quando le arance saranno troppo mature.
Il Sindaco cerca maldestramente di dividere Legambiente in una pare “serissima” e in una no (evidentemente quella campese). E’ un giochino che hanno tentato di fare anche altri sindaci elbani prima di lui, ma Lambardi stia sereno: Legambiente è seria dappertutto nello stesso modo. Se non ci crede lo chieda al suo collega Mario Ferrari, Sindaco di Portoferraio, che lo ha autorevolmente confermato al recente convegno sulla Marine Strategy, organizzato a Portoferraio da Goletta Verde insieme a Parco Nazionale e Ministero dell’Ambiente, e che ha reagito con ben altro aplomb a critiche molto più serie.
Quanto all’abbattimento dei pini e all’accesso al garage, prendiamo atto che si tratta di una coincidenza, ma forse il sospetto è venuto anche a molti cittadini campesi per la fretta e le scarse motivazioni con i quali è stata eseguita la condanna a morte dei fastidiosi pini.
Siamo perfettamente d’accordo con il Sindaco quando scrive che “La viabilità e la sicurezza della nostra gente viene prima di qualsiasi altra considerazione e se c'è da compiere scelte difficili come abbattere degli alberi per garantire sicurezza dobbiamo essere realisti e procedere”, quindi, essendo convinti che per il Sindaco Lambardi questo valga anche per la viabilità pedonale, lo invitiamo intanto a classificarla e a procedere immediatamente alla riapertura del sentiero pedonale costiero che porta a Galenzana, un percorso pubblico – come hanno confermato il Corpo forestale dello Stato e il Parco Nazionale nella riunione tenutasi quest’estate in Comune a Marina di Campo – e che è stato abusivamente chiuso da privati. Lo chiediamo da anni a lui ed al suo predecessore, ma non li abbiamo mai trovati altrettanto “realisti” e pronti a procedere come per il taglio dei pericolosissimi pini. Eppure abbattere un pezzo di staccionata di due metri è molto più facile e meno costoso che tirare giù un pino.
Quanto alla festa dell'albero, sappiamo bene che la Legge 14 gennaio 2013, n. 10 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani” obbliga di piantare un albero ogni neonato solo per i Comuni sopra i 15.000 abitanti, ma questo non significa che un Comune più piccolo non possa farlo e sappiamo anche bene che comuni più piccoli del suo (come Marciana Marina all’Elba e molti altri in Continente) l’hanno applicata, seppure non ogni anno nel caso dei Comuni elbani.
Visto che il Sindaco tira in ballo puntigliosamente i codicilli di quella Legge, sarebbe bene che comunque la rispettasse anche dove dice che il 21 novembre, in occasione della Giornata nazionale degli alberi, “le istituzioni scolastiche curano, in collaborazione con i comuni e le regioni e con il Corpo forestale dello Stato, la messa a dimora in aree pubbliche, individuate d'intesa con ciascun comune, di piantine di specie autoctone, anche messe a disposizione dai vivai forestali regionali, preferibilmente di provenienza locale, con particolare riferimento alle varietà' tradizionali dell'ambiente italiano”. E’ quello che abbiamo proposto di fare al Sindaco e speriamo che, passata l’arrabbiatura, sia ancora disposto a farlo, anche senza gli “irresponsabili” di Legambiente: lo applaudiremmo lo stesso con convinzione.
Inoltre, visto che ci siamo, ricordiamo al Sindaco Lambardi che la stessa legge contiene l’articolo 7 che sembra scritto apposta per i pini di Marina di Campo in particolare quando vi si legge che vanno tutelati e censiti: “i filari e le alberate di particolare pregio paesaggistico, monumentale, storico e culturale, ivi compresi quelli inseriti nei centri urbani”, speriamo che se ne ricordi e che applichi almeno questo comma prima di rimettere in moto le motoseghe.
Legambiente Circolo dell'Arcipelago Toscano
(foto di repertorio: altro pino campese segato)