Giorni addietro, dovevo andare a comprare il giornale al Ponticello e anziché passare dalla Calata ho avuto l’infelice idea di passare da Via Guerrazzi, dove, da alcuni mesi, è tutto un fiorire di cantieri destinati a non finire mai. All’inizio dello scorso mese di luglio sono state aperte due buche, proprio nel passaggio pedonale, e ci sono rimaste per tutta l’estate. Alla Impresa che eseguiva i lavori, ai Tecnici di Asa che credo avessero la responsabilità della direzione o alla Amministrazione comunale non è venuto in mente che sarebbe stato opportuno coprire quelle buche, come spesso succede, con lastre di ferro o altro materiale, per una evidente ragione di sicurezza e per non impedire il passaggio dei pedoni.
Terminati quei cantieri, altri ne sono stati aperti, all’inizio e a metà della strada. Purtroppo, non pensando a cosa sarei andato incontro, ho scelto, come ho detto, di farmi a piedi via Guerrazzi. Mi sembrava di camminare in una strada colpita da un bombardamento aereo. Finito il cammino in mezzo “alle macerie”, mi sono ritrovato davanti all’ingresso chiuso delle fortezze medicee. Ho cercato di vedere se c’era un cartello che ne spiegasse il motivo, ma non ho trovato nulla. Mi metto a leggere l’orario di apertura e di chiusura. Ed ecco la sorpresa, amara: le fortezze, da novembre a tutto il prossimo mese di marzo, restano chiuse!
Ai primi di novembre abbiamo saputo che il Presidente della Cosimo de’ Medici ed un altro membro del Consiglio di Amministrazione si sono dimessi, sembra su richiesta della stessa Amministrazione comunale. Nel darne la notizia, Tenews ha scritto che quella richiesta di dimissioni sarebbe stata provocata “ da tutta una serie di luci e ombre(?) …………sulle quali l’Amministrazione ha intenzione di fare alcuni approfondimenti”. Quali approfondimenti siano stati fatti a noi poveri “sudditi” non è ancora dato di sapere. Siamo ai primi di dicembre e i due dimissionari non sono stati sostituti. Fatto molto grave, mai successo nella storia della Cosimo. Ma anche un Consiglio di amministrazione dimissionario come può pensare di impedire, per cinque mesi, l’ingresso ai bastioni medicei, che sono parte integrante della città antica?
Ho continuato la mia camminata e sono arrivato all’edicola del ponticello. Mi sono soffermato a guardare l’erba rigogliosa della aiuola spartitraffico e il desolante stato di incuria della piazzetta dedicata ai Marinai d’Italia. Per tornare a casa sono passato dalla Calata. All’inizio dell’estate tutte le fioriere erano piene di erbacce e senza fiori. Né la Cosimo de’Medici né l’Amministrazione avevano i soldi necessari. Così si diceva in giro. Tant’è che, alla fine, grazie al buon cuore di un privato, i fiori sono stati messi. Durante la mia passeggiata in calata ho potuto, però, accertare che da tempo sono seccati e che sono rispuntate le erbacce, anche in quelle poche fioriere che ci sono in Piazza Cavour. Mi sono messo in capo di contare quelle della Calata rotte e che andrebbero sostituite. Pensavo che fossero un decina. Macché! Sono tutte mal messe, da sostituire. Mi sono avvilito o meglio inc…avolato.
Non sono entrato nel centro storico dalla porta a mare, ma ho proseguito per la Calata Argonauti ex Buccari . Ho visto le solite auto parcheggiate sul marciapiede sottostante le finestre della Cassa di Risparmio di Firenze e sul lungomare davanti al bar La Vela, dove non si dovrebbe parcheggiare anche perché quel lato del lungomare è riservato alla fermata degli autobus. Ma ormai nessuno più controlla. Dicono che i Vigili sono pochi. Per carità è vero, ma resto convinto che, con un po’ di buona volontà, un minimo di controllo potrebbe essere assicurato.
Preso dalla curiosità ho deciso di andare a vedere se anche l’accesso alla Linguella era “sbarrato”. Sì, era inaccessibile anche la Linguella. Altro luogo di Portoferraio che, come il complesso dei bastioni medicei, sembra che non possa essere goduto, per tutto l’anno. Anche in questo caso, infatti, il “fermo” va da novembre a marzo. Sconsolato, sono tornato indietro e ho infilato il fornicino posto accanto alla sede della Croce Verde per andare in Via dell’Amore . Ho visto, con rammarico, che una parete (quella di destra entrando dalla Calata) è ancora tutta scrostata. Nello scorso mese di febbraio avevo sollecitato l’Amministrazione comunale ad intervenire e avevo anche segnalato altre cose da fare per il centro storico, ma tutto è rimasto come prima. Motivo? Mancanza di soldi. Da Via dell’Amore sono andato al Grigolo. Sempre peggio. Il tunnel di accesso imbrattato da disegni (si fa per dire) e scritte incomprensibili; un tabellone del campetto da basket dei licei buttato da una parte; panchine rotte;la staccionata esistente spaccata in più punti; erbacce e sporcizia intorno ad un vecchio manufatto ubicato sotto la scala di accesso da Via Carlo Bini, anch’essa ricoperta da abbondanti rifiuti. Giunto a casa, in Via Roma, mi sono ricordato che qualcuno, un anno e mezzo fa, aveva promesso che ci avrebbe fatto “vivere” Portoferraio.
Durante l’ultimo Consiglio comunale di lunedì, dal Dr.Luca Donati, Dirigente del Servizio finanziario, abbiamo appreso che il Comune di Portoferraio chiuderà, molto probabilmente, l’esercizio finanziario di questo anno con un avanzo di circa 4 milioni e mezzo di euro! Il che vuol dire che fino ad oggi l’Amministrazione comunale ha speso o preso impegni in bilancio in misura molto inferiore rispetto a quanto incassato tassando i cittadini.
E così, oltre a tutto quello che ci sarebbe da fare per il centro, il campo di calcio del Carburo è in condizioni pietose checché ne dica l’Assessore Bertucci; la piscina comunale riaprirà forse il 9 di questo mese, da maggio che è chiusa; alla scuola materna di S.Giovanni i lavori sono ancora fermi; la segnaletica stradale è in molte strade inesistente; i nostri più importanti beni storici (come il Teatro dei Vigilanti, il Centro De Laugier o le Fortezze ) avrebbero bisogno di interventi significativi di manutenzione e di cura, ma nulla è stato fatto. E mi fermo qui per non farla troppo lunga.
Cari Amministratori, la scusa che non avete soldi non regge più. Datevi una smossa, se ne siete capaci. E’ tanto il bene che voglio alla mia città che devo ancora sperare che ci riusciate. Un suggerimento, infine. Se vi restasse difficile spendere, in tutto o in parte, la ingente massa di danaro di cui potete disporre, con il bilancio 2016 , prendete la decisione di abbassare un po’ le aliquote delle tasse che avete aumentato. Così molte famiglie, anziché “vivere” Portoferraio, potrebbero “vivere” loro un po’ meglio.
Giovanni Fratini