PORTOFERRAIO. “Obama ci farebbe bombardare, il Papa scomunicare”. “Non abbiamo più fiducia nei politici”. “Un vero piano sanitario per l'isola lo possiamo creare solo noi elbani”. Queste alcune battute forti espresse davanti ad una folla plaudente posta davanti al municipio, non ampia rispetto alle aspettative degli organizzatori, vale a dire i Comitati Sanità riuniti. Ma grande in generale il messaggio del sit-in per dire no allo smantellamento della sanità isolana e rivendicare un ruolo decisivo nelle trattative. In questa vigilia di Pasqua, finalmente baciata dal sole (che fa bene al turismo), di fronte all'effigie marmorea di Pietro Gori, forse 200 persone si sono riunite davanti al Comune chiamate a raccolta da chi stava sull'ingresso dell'ex Biscotteria, il palazzo che ospitò per qualche giorno Napoleone esiliato nel 1814. Sulla “terrazzina”, si sono posti Gian Carlo Diversi, Manola Balderi, Adolfo Tirelli, Altini per i ragazzi del Movimento studentesco e altri rappresentanti dei Comitati per la sanità, che hanno rinnovato l'appello alla popolazione per dire no ad una situazione negativa che si protrae da troppi anni e pare peggiorare. Parole taglienti e decise sono venute dal Diversi :“Ormai non c'è più dialogo con le istituzioni locali – ha detto parlando col megafono- e rivendichiamo il diritto di avere un chiaro accesso alle trattative, in corso da troppo tempo, Ce lo vogliono negare sebbene una legge regionale lo consenta. Noi non ci fidiamo dei politici che stanno in Regione, lo dicono i fatti, non danno soluzioni. E non si tratta di questi di adesso, sono anni che la politica non dà risposte sul diritto alla salute. Non è questione solo del governatore Rossi ma di tutto il Consiglio regionale, composto da tutti i partiti. Ormai è chiaro che noi siamo indifesi: la politica o altre forze sociali sono fallimentari e non si vedono soluzioni concrete per i bisogni di un'isola, da sempre in difficoltà, priva di un servizio sanitario paritario sancito dalla Costituzione della Repubblica”. II Comitati hanno ribadito il no ai continui tagli di organici, di reparti dell'ospedale e denunciano i minori servizi nel territorio dell'Elba. E una nuova paura avanza. “A pediatria si paventano problemi - hanno detto quelli del Comitato- con l'ipotesi di un minor apporto di infermieri nella notte per garantire servizi in altre parti dell'ospedale”. Ed è stato messo in luce come sia problematico il trasporto in ambulanza dei pazienti fuori Elba, con i traghetti: in taluni casi si suggerisce di portare i barellati nel salone della nave, addirittura attraverso le scale laddove non esista l'ascensore. “E il diritto alla privacy ? E spesso non è garantito l'accesso alla nave in caso di garage pieno di macchine, in particolare nel periodo estivo. Certi funzionari regionali si sono permessi di dire che coloro che operano nel soccorso con le ambulanze , devono imparare a far meglio il loro mestiere. Respingiamo al mittente queste accuse assurde; sono proprio i nostri rappresentanti regionali che devono imparare a fare bene il loro dovere e garantire i diritti di tutti cittadini della Toscana, isole comprese”. E ancora Diversi:” Rossi ha voluto dire che Obama o il Papa sarebbero tranquilli sull'isola per l'efficienza dell'emergenza-urgenza. Ma per carità! Obama vedendo la realtà del nostro servizio sanitario ci farebbe bombardare e il Papa scomunicare”. Un modo di esternare il malumore dei Comitati espresso in nome di tutta la gente. “Noi non ce l'abbiamo con il presidente Rossi, con questo o con quel partito, ma vogliamo vedere presto soluzioni concrete agli annosi problemi che gravano sull'isola e limitano il diritto alla salute”. Tanti applausi nella speranza di un futuro migliore. Intanto nei bar, in piazza e in Calata, grande flusso di gente, molti gelati sono serviti, comincia la stagione. Speriamo.
samb