Lo scambio di opinioni tra la compagnia elbana Blu Navy e l' Autorità Portuale, per prima cosa rende evidente un' assenza: quella dei Comuni elbani, in primis di quelli sede di porto, vale a dire Portoferraio e Rio Marina, i cui rappresentanti siedono nel Comitato Portuale dell' Autorità Portuale di Piombino e dell' Elba, l' organo deliberativo delle scelte strategiche dell' APPE.
Non dubitiamo che in questa sede tali rappresentanti dello scoglio (i Sindaci stessi? Loro delegati? ) abbiano con forza posto i temi che riguardano il territorio elbano, dalla realizzazione della Stazione Marittima di Portoferraio, che qualche anno fa era presente nei bilanci preventivi dell' APPE, alle nuove regole che favoriscano davvero la concorrenza tra le diverse compagnie, magari non solo pensando alla stagione estiva, ma a tutto l' anno, poiché a mordere la ciccia quando c'è son buoni tutti.
Ce lo dicano comunque, perchè proprio questo è il punto: il ruolo politico-istituzionale del territorio: sono capaci i Comuni elbani, magari attraverso anche la Gestione Associata del Turismo, di interloquire unitariamente con l' Autorità Portuale e lo stesso garante della concorrenza, rappresentando gli interessi elbani in una fase turistica che, anche per le contingenze internazionali, si prevede continui col segno più?
Le questioni in discussione sono semplici: come fa Blu Navy a garantire la concorrenza con una sola nave a fronte di una flotta? Come fa Blu Navy a sostenere i costi di un secondo vettore se non riesce ad avere almeno un paio di corse in più durante l' estate?
Se per rispondere efficacemente a queste domande, e quindi garantire concorrenza vera e maggiore crescita all' economia elbana, serve cambiare le regole (ad esempio del Garante) lo si faccia, perchè è esattamente questo Il ruolo della politica, sennò vuol dire che le scelte proprie della politica le assumerà qualcun'altro.
Elbareport