Trasporti marittimi, "Piove governo ladro". Questo potrebbe essere il titolo dell'intervento dell'amico Gentini mirato a sferrare una dura critica nei confronti di Luciano Guerrieri, reo di non aver fatto ciò che non gli compete fare.
Da circa tre anni non rivesto più alcun ruolo all'Autorità Portuale di Piombino ma assisto allibita ad affermazioni strumentali ed autolesioniste per la loro capacità di togliere credibilità alle legittime istanze degli elbani e portare acqua a logiche imprenditoriali comprensibili ma da non confondere con l'interesse pubblico, sacrificato tra polemiche e rivendicazioni interessate.
La guerra tra albergatori e autorità portuale non fa più notizia nè all'Elba né fuori e del resto non è passato inosservato in questi giorni l'inasprimento dei toni in attesa del provvedimento dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato rimandato di qualche mese.
Ma tutto questo non può giustificare attacchi alle istituzioni che tolgono credibilità a chi li fa specie quando se ne invoca la legittimità dell'azione, da un lato, e dall'altro si pretende l'esercizio di competenze non proprie.
Come è ben noto a tutti - ed in particolare ai Sindaci che anche stavolta hanno preferito mimetizzarsi nella protesta anzichè provare a trovare una soluzione - chiunque avrebbe potuto allertare la Protezione Civile specie in un porto autorevolmente presididiato dall' Autorità Marittima nonchè dai rappresentanti di altre forze di Polizia (come avviene anche negli aeroporti).
Se nessuno l'ha fatto è forse perché l'intervento di Moby e la disponibilità di un riparo per i 300 passeggeri bloccati ha eliminato il problema.
La realtà è che anche stavolta si è perso un'occasione per tentare di rasserenare i rapporti tra istituzioni e compagnie e soprattutto tra compagnie ed operatori economici, troppo spesso caratterizzati da dichiarazioni di dialogo puntualmente disconosciute persino quando forse bastava un grazie.
Paola Mancuso