La conferenza dei sindaci elbani che avrebbe dovuto partorire l'accordo sul Contributo di Sbarco non ha partorito neanche il classico topolino, in compenso però ha prodotto gorgheggi a molti decibel, e non erano proprio apprezzamenti quelli che si sono scambiati alcuni dei maggiorenti elbani, nella riunione dei primi cittadini tenutasi nel Palazzo in Biscotteria.
Portoferraio ha continuato a spingere per una interpretazione che parrebbe meno lontana dal letterale dettato della legge, con una ripartizione dei preventivabili 2.6 milioni di euro di ricavi che prevederebbe l'impegno di 1 milione in strutture di interesse comprensoriale (opere a cui anche nei prossimi anni dovrebbe essere destinata identica cifra) , 1 milione da suddividere tra i comuni (con Portoferraio a cui andrebbe la fetta più grossa della torta, superiore a quella delle "capitali turistiche" Campo e Capoliveri e più che doppia rispetto alle altre amministrazioni comunali).
Infine alla gestione associata delle promozione turistica (di cui è capofila Capoliveri) andrebbero secondo lo schema proposto da Ferrari andrebbero "solo" 600.000 euro, con un taglio nettissimo del budget.
Contro questa ipotesi tutti gli altri sette, orientati a proseguire da una parte nell'ampio sostentamento della gestione associata, dall'altra, pur riconoscendo al capoluogo un contributo maggiore, per gli oneri che gli derivano dal reggere il peso della parte preponderante degli sbarchi, una ripartizione più premiante per i "piccoli", del resto degli introiti.
Posizioni distantissime che sono state carinamente condite nella tenzone tra Barbetti e Marini da rispettive accuse di "strozzinaggio" e "rovina dell'Eba".
Tre ore di bagarre indecisionista in sintesi, per non approdare assolutamente a niente, neanche si sa come proseguirà questo poco edificante confronto.
Non si capisce quindi come si uscirà da questo autentico pantano, che dimostra ancora una volta - se ce ne fosse bisogno - la perniciosa stupidità di una frammentazione amministrativa che paralizza l'Elba ogni volta che c'è qualcosa di importante da stabilire, ogni volta che ci sono interessi da comporre.
Continuiamo a pensare che senza un arbitrato super partes - ma l'arbitro andrebbe pescato altrove - non si riuscirà a cavare un ragno dal buco.
Intanto le compagnie marittime continuano a prelevare agli sbarcanti la vecchia quota della "Tassa di Sbarco" di euro 1,5, continuando ad operare un prelievo dettato da una imposta già defunta da 20 giorni e quindi inapplicabile, e c'è chi interpreta (in assenza della fissazione del nuovo Contributo di Sbarco) questo gravame come illegittimo, e quindi da restituire a coloro che ne facessero richiesta.
Auguri
sergio rossi