Eravamo stati ottimisti a definire l’accordo di massima raggiunto lunedì sul Contributo di sbarco, come una sostanziale vittoria di Ruggero Barbetti , e nemmeno poco: infatti la più calzante delle espressioni per defininire ciò che, al termine della riunione del “brain trust amministrativo” è stato annunciato da un festevole Ferrari (con De Santi di spalla) alla stampa è: GENERALE CALATA DI BRACHE DAVANTI ALLE RICHIESTE DEL SINDACO DI CAPOLIVERI.
La ripartizione dei proventi 2016 del Contributo di Sbarco sarà così divisa 40% a Capoliveri per la sussistenza della Gestione Associata del Turismo e 60 % ai singoli comuni ripartita in 9 quote di cui 2 spettanti al comune di Portoferraio.
Sparisce quindi anche la foglia di fico del 20% destinato in opere di interesse comprensoriale, dietro la quale di poteva ipotizzare una forma di parzialissimo rispetto delle priorità dettate dalla legge (gestione rifiuti e ripristino ambientale), anzi sostituita da un codicillo-foglietta di alloro, l’impegno dei comuni a destinare per opere di interesse comprensoriale (singolarmente, coordinati da chi?) il 10% di quanto loro spettante (quindi il 6% - “quattro bucce” per dirla in ferajese).
Altre novità? Torna in ballo un possibile aumento (se la Corte dei Conti dovesse essere favorevole) del balzello imposto ad euro 3.50 (!) pro-capite. Si pensa inoltre di far pagare la tassa di sbarco anche ai crocieristi (come? Richiedendo l’obolo quando scendono – quelli che scendono – o facendo versare alle compagnie un contributo sulla base dei potenziali visitatori?) e sempre incentivando, si ha in animo anche di applicare anche ai trasportati dai mezzi aerei la tariffa. Rientrata anche la distribuzione diretta ai comuni, sarà ancora Capoliveri a raccogliere il gettitto ed a ridistribuirlo ai sette altri.
E nel radioso futuro come evolverà il tutto? 35% alla imperitura Gestione Associata del Turismo di Capoliveri, 35% cash ai comuni, 30 per cento ad una nuova gestione associata delle opere di interesse comune a guida ferajese.
Nessuna considerazione sul dubbio di legittimità di un siffatto concordato, che pure da più parti e da persone avvertite è stato espresso, per la palese non osservanza dei criteri di utilizzo dettati dalla legge (e ci pare anche strano che Autorità tutorie, pronte a dispensare consigli quando si tratta parcheggi e pure pinzillacchere, fino ad ora si tacciano).
Tutti infatti in ritrovata armonia a remare (con capovoga Portoferraio) verso l’applicazione di quello che già propose Barbetti due mesi fa e che fu sdegnosamente rifiutato proprio dai portoferraiesi .
Capiteli voi, se ci riuscite.