Questo XXV Aprile ha lasciato amarezza e inquietudine in molti cittadini elbani.
Non ci siamo infatti mai illusi che quel senso di coesione tra cittadini e istituzioni e tra le stesse istituzioni che ricorrenze come queste segnano una volta l'anno - facendo abbandonare il quotidiano e le beghe di basso profilo - fosse destinato a durare piu' di un raglio d'asino ovvero a spegnersi alla prima sterile polemica.
Nonostante questa consapevolezza, quei pochi minuti di senso civico e quel senso di unita' ricordavano anche ai piu' confusi cosa fosse l'interesse pubblico e soprattutto ammonivano tutti noi facendo testimonianza del fatto che la responsabilita' di far parte di un processo democratico è figlia dei sacrifici e del tributo di sanque di chi ha pagato il prezzo della nostra libertà.
Il ricordo di persone care unite da quel tragico destino cancellava almeno in questo giorno quello stupido parteggiare cui e' ridotta la politica, quel senso di rivalsa che crea contrapposizioni assurde in cui si perde di vista quello spiritodi umanità e di solidarietà che fa' un paese ed un popolo.
Come se mancasse il senso della storia, quest' anno qualcuno ha pensato di poter decidere di fare a meno anche di questi fondamentali.
La domanda sorge spontanea... da dove si ricomincia?
Paola Mancuso