La notizia che al Parco dell’Arcipelago si sarebbe svolto un incontro pubblico con i comuni, la provincia e altri soggetti incluso un rappresentante del ministero –che è già un evento- per aderire al partenariato a sostegno del santuario dei cetacei induceva già qualche riflessione visto che anche in altre realtà –vedi Versilia- si è proceduto alla firma del documento. Lo meritava perché a patrocinare l’adesione è il ministero dell’ambiente –da cui viene anche l’autorizzazione ai comuni aderenti a esporre un vessillo- che finora del santuario se n’ è infischiato alla grande. Tanto che è abbastanza recente la richiesta francese di passare da Genova a Montecarlo la sede viste le troppe inadempienze. Inadempienze recenti ma che risalgono anche tempi lontani; non ho dimenticato una bella e riuscita iniziativa di Federparchi e della regione Liguria a Genova snobbata dal ministero che –disse allora- interveniva solo a incontro promossi da istituzioni; evidentemente la regione Liguria, parchi e aree protette non lo erano abbastanza.
Ma a Barbetti a dar noia non è la latitanza del ministero, che oltre tutto sta paralizzando con il santuario anche i parchi compreso quello dell’Arcipelago toscano, che ha il presidente ma non ancora il consiglio. Questo al nostro Commissario per antonomasia non da fastidio, lo fa imbufalire invece la prevista presenza del comune di Piombino considerato evidentemente una sorta di extracomunitario che pretende addirittura di sbarcare all’Elba senza documenti. Ma lui non ci sta e da forfait e sale sul tetto.
E poi uno si chiede perche i parchi e il santuario vanno come vanno, o meglio non vanno.
Non c’è solo la politica degli scandali ma anche quella che mortifica e discredita le istituzioni. E in questo Barbetti se la cava alla grande.
Renzo Moschini