La note del Gruppo Consiliare PD sul parcheggio in Acquaviva non è solo inesatta e confusa, ma è il frutto di una politica vergognosa. Non si attengono ai fatti, ma, non avendo loro una idea strategica, sono solo funzionali ad alzare polveroni.
Nel merito del sequestro probatorio, cautelativo (che non è atto emesso da un magistrato) ci domandiamo come possano esprimere tante certezze quando nessuno, eccetto i diretti interessati, ha letto le motivazioni degli atti assunti dalla Guardia Forestale. Comunque sia il gruppo consiliare PD deve sapere che la pulizia del terreno ora sottoposto a sequestro è oggetto di una comunicazione ai sensi dell'articolo 82 del Regolamento Forestale Regionale di attuazione della Legge Regionale 39/2000. Comunicazione che il proprietario ha inviato al competente ufficio regionale (ex provinciale) che a sua volta ha trasmesso la comunicazione, in data 29 ottobre 2015, al cs.portoferraio e al cta.portoferraio della Guardia forestale, che non risulta abbiano eccepito alcunché.
Per sua natura l'intervento non appare oggettivamente assoggettato ad altra tipologia di autorizzazione e, comunque, il Comune non ha alcun titolo in questa operazione.
Per quanto riguarda, invece, l'utilizzazione dell'area come parcheggio il PD sa bene che la procedura è stata avviata con un atto d'indirizzo della Giunta del 18 febbraio 2016; che la manifestazione d'interesse prevedeva che i cittadini depositassero le loro proposte entro l'8 aprile; che le aree sono state individuate successivamente, a far data dal 24 giugno 2016, ovvero in tutt'altro contesto e senza conseguenza logica. Come ben sa, anche, che il TAR ha respinto la richiesta di sospensiva avanzata da alcuni privati e da Legambiente, in quanto non sussiste pericolo in mora, cioè l'utilizzo non pregiudica la natura e le caratteristiche del terreno, data anche la temporaneità dell'uso ammesso.
Questo è il riassunto della vicenda da quelle che sono le carte e la documentazione a nostra disposizione; per il resto eserciteranno i dovuti controlli i soggetti preposti. Siamo di fronte, infatti, ad un intervento probatorio fatto da un organo di polizia giudiziaria e non dalla magistratura, ora chiamata a confermarlo o meno. Si puntualizza, comunque, che al Comune l'atto non è stato notificato, neanche per conoscenza.
Di certo rimane sempre la pochezza dell'intervento del PD.
Roberto Marini