Originato dalle clamorose proteste di persone ed Associazioni rivolte all’attuale progetto-scempio del porto di Marciana Marina e dalla rilevanza mediatica per ciò assunta, pare aver preso il via il Concorso di idee per l’area portuale di Marciana Marina con la pubblicazione del bando predisposto dall’Ordine degli Architetti della Provincia di Livorno.
Un bando dedicato alla “riqualificazione architettonica, paesaggistica e ambientale del waterfront di Marciana Marina sotto l'aspetto architettonico, paesaggistico ed ambientale, oltre che sociale ed economico".
L’attesa, la curiosità e le speranze riposte nelle soluzioni che saranno presentate sono certamente alte, anche se qualche preoccupazione può derivare da alcune contraddizioni presenti nel bando sugli effettivi gradi di libertà progettuale, palleggiati tra una assoluta libertà di ideazione ed uno stringente richiamo al rispetto del progetto approvato e di alcuni suoi particolari elaborati che riportano proprio le tipologie di intervento più contestate.
Richiama attenzione anche la corposità degli elaborati richiesti ai partecipanti a fronte dell’unico premio di 10.000 euro e del tempo concesso per la presentazione di proposte tecnicamente credibili e fattibili.
Basti pensare che quegli elaborati non sono stati predisposti neanche dai progettisti incaricati dal Comune con compensi complessivamente superiori, come già scritto, di ben 22 volte a quello del premio e con tempi a disposizione di ben 6 anni (2.190 giorni): “calcolo sommario della spesa suddiviso in macro categorie di lavori” (che presuppone adeguati ed impegnativi computi metrici, tra l’altro), “restituzioni e simulazioni tridimensionali”, “soluzioni tecnologiche e costruttive di dettaglio”, simulazioni tridimensionali, garanzie di piano di manutenzione sostenibile, eccetera eccetera.
Indubbiamente, per metodo e per contenuti tutto ciò avrebbe potuto costituire un ottimo inizio di progetto, ma un inizio, appunto, non una forzosa toppa a seguito, è notorio anche questo, della ribellione al progetto portuale approvato, ribellione evidentemente inattesa, considerando le note, scomposte, reazioni del Sindaco.
A fronte di tutto ciò, appare purtroppo alto il rischio che le soluzioni proposte in riposta al bando possano di fatto ridursi ad opere di “maquillage”, piuttosto che costituire alternative reali, innovative e maggiormente aderenti al contesto di Marciana Marina.
In ogni caso, saranno solo le proposte stesse a sciogliere questo nodo, non le illazioni.
Certo non sfugge il fatto che, ove le proposte riuscissero, effettivamente, in 60 giorni e ad un costo 22 volte inferiore a quello finora sostenuto dal Comune, con i soldi dei contribuenti marinesi, ad identificare soluzioni sostanzialmente alternative, valide, utilizzabili, ed accettabili dal punto di vista portuale, paesaggistico ed ambientale, il tutto potrebbe suonare, che piaccia o meno, come un significativo disconoscimento del lavoro svolto dai progettisti originariamente incaricati dal Comune.
Incidenti che accadono quando si sbagliano clamorosamente i tempi delle scelte, come quella di arrendersi solo oggi, da parte dell’Amministrazione governante, all’opportunità ed all’utilità di un concorso d’idee.
Resterebbe, poi, da decidere responsabilmente cosa farne della eventuale alternativa progettuale prescelta, sul cui utilizzo pratico e del cui percorso amministrativo, tuttavia, nulla è ancora dato di sapere o di immaginare, stante il mistero che, come sempre, circonda le intenzioni dell’Amministrazione.
Quale secondaria nota a margine, appare quantomeno singolare dello “endorsement” (oramai è di moda chiamare così l’adesione pubblica ad una posizione di parte) dell’Arch. Menichini, il quale, non volendo “entrare nel merito della polemica politica” in realtà ci entra, condannando le insinuazioni di “maquillage”. Conosce già gli esiti del concorso? Difficile pensarlo.
Meglio avrebbe fatto l’Architetto Menichini, a scanso di equivoci, a non pronunciarsi pubblicamente così, e ad attenersi a quella trasparenza, qualità e professionalità, ed imparzialità si può aggiungere, proprie del suo Ordine e da egli stesso richiamate, anche a garanzia della serietà dell’iniziativa.
Paolo Di Pirro
Capogruppo Lista Civica Insieme