Terza candidatura a sindaco di Campo nell’Elba. E’ arrivata alla stampa con un comunicato del gruppo di Rinascita Campese, che ha deciso di sostenere il progetto politico della lista “Scelta di Campo” puntando sul candidato Giancarlo Galli, già vicesindaco (dimissionato su richiesta proprio della componente di Rinascita Campese della ex Maggioranza, poco dopo aver lasciato il gruppo) nella Giunta Lambardi.
A quanto dice il Comunicato, a Rinascita Campese hanno avuto la fortuna di poter scegliere “all’interno di una rosa di personaggi appartenenti al gruppo stesso”, e il risultato della selezione ha prodotto un candidato di esperienza trentennale nel campo della pubblica amministrazione come revisore contabile, che conosce alla perfezione l’Ente comunale, di cui è stato anche Assessore al bilancio; slegato da ogni appartenenza partitica, “libero di poter difendere i cittadini campesi e il territorio in tutte le sedi istituzionali, anche oltre Canale”.
Immaginiamo che i cittadini di Campo conoscano assai bene la figura del candidato Galli, e dunque il Comunicato serve a presentarlo più ‘ad extra’ che ‘ad intra’. Più sfumato il riferimento alla condivisione con i programmi e gli obiettivi del gruppo, che restano un po’ in ombra se non per la volontà di “migliorare la vita di tutti i cittadini campesi” (assolutamente ovvia), e per l’esclusione delle “vecchie logiche che ponevano gli interessi particolari davanti al bene comune” (decisamente generica). Per questo l’invito ai cittadini a scegliere “la nostra idea di Campo” rimane un po’ vago.
Senza escludere nessun apporto, il Gruppo si rivolge poi “alle forze politiche di centro destra che vogliono davvero cambiare marcia” per regalare alla Comunità un governo “fondato sulla concretezza e sui fatti e non più su parole fatte di promesse ma vuote di contenuti”, che riprende il tema non originalissimo delle promesse elettorali lasciate agli altri, poco sopra enunciato. Infine la richiesta perentoria al Candidato, di “impegnarsi e di far impegnare al massimo i componenti della lista verso l’ascolto della gente e verso la ricerca di una soluzione ai problemi dei nostri concittadini”.
Lo stesso candidato Galli, poi, riprende il comunicato presentando e motivando la sua candidatura; e conferma la condivisione degli obiettivi con chi lo ha proposto, “senza tentennamenti di alcun genere”; e forse, quando questi obiettivi saranno un po’ più dettagliati, si capirà meglio il senso dell’espressione.
Più sicura invece la collocazione politica: “Non appartenere ad alcun partito politico mi consente di avere una visione completa riguardo le scelte a cui i partiti di centrodestra stanno lavorando. Non vi è alcun dubbio che la lista, pur civica che sia, voglia essere l’espressione di quell’elettorato moderato che si contrappone a liste mascherate ma appartenenti ad una logica partitica di sinistra”. Una conversione di 180° rispetto al precedente impegno di vicesindaco e assessore della Giunta Lambardi, nella quale suoi personalissimi avversari non risultano essere stati i subdoli sinistri mascherati.
Resta il rifiuto (neppur questo originalissimo) delle promesse “fatte con la lingua”, corredato da una disponibilità all’ascolto “delle categorie imprenditoriali, delle associazioni di volontariato, delle realtà culturali del nostro territorio”, e naturalmente dei “giovani che hanno manifestato le loro esigenze e la loro disponibilità ad acquisire esperienza nel campo della pubblica amministrazione. Dobbiamo infatti pensare al futuro ed il futuro appartiene a loro”, e su questo siamo tutti d’accordo.
In conclusione Galli ritorna sull’orizzonte politico, con un’indicazione interessante, che sembra entrare nel vivo di una polemica che ha occupato nei giorni scorsi l’opinione pubblica elbana di Centrodestra: “penso che come espressione politica si debba chiedere alle forze di centrodestra di impegnarsi e di correre unite, così come dalle stesse auspicato a livello nazionale”. Insomma, se comprendiamo bene, Galli suggerisce d’esser lui e non “altri” il candidato naturale del Centrodestra come auspicato “a livello nazionale”, d’esser lui quello capace di ricondurre il Centrodestra campese a quell’unità che sola può assicurare la vittoria, lasciando che “ad essere sconfitti siano quanti non credono ad un progetto di futuro”: forse i suoi ex colleghi di Rinascita Campese nella Giunta Lambardi?
Infine una promessa che accogliamo volentieri: “A breve, ma comunque dopo una condivisione e analisi da parte di coloro i quali vorranno sostenere la mia candidatura, verrà presentato il programma ed i candidati che comporranno la lista “Scelta di Campo”.
Attendiamo con ansia. E non solo da “Scelta di Campo”: anche gli altri due gruppi politici (e se ce ne saranno altri sarà bene che si affrettino) dovrebbero proprio pubblicare programmi e liste, perché i cittadini elettori possano formarsi un’opinione e maturare delle decisioni.
Il Caracuto