Cari amici,
il giorno 20 maggio Lorenzo Lambardi, candidato a Sindaco per il Movimento “Idea Comune”, ha presentato alla cittadinanza la Lista Civica che lo sostiene, e della quale anch’io faccio parte. E ha annunciato che il Programma elettorale si articolerà intorno a un concetto base: “BELLEZZA COME PROGETTO, LEGALITA’ COME METODO”.
E’ un concetto complesso, e voglio provare da subito a dirvi come lo interpreto io, chiedendovi un attimo di pazienza perché è cosa che mi sta molto a cuore, e che richiede un po’ d’attenzione.
La nostra vita in questa bella isola, lo si dice spesso, è iindissolubilmente legata all’attività turistica. Ma l’attività turistica a cosa è legata? E’ legata alla bellezza di questo luogo. La bellezza è quel che i nostri ospiti vengono a cercare qui, è quel che sono venuti a cercare qui da quando esiste il turismo, che continueranno a cercare perché è il valore del quale di più sentono il bisogno e che vagheggiano nei loro luoghi di residenza.
E’ un concetto molto semplice: la gente viene all’Elba perché è BELLA. E viene a Campo perché nell’Elba è una perla.
La bellezza della nostra terra, certo benedetta dalla natura che le ha donato una qualità straordinaria in mare e all’interno, si è venuta formando anche per l’intervento dei nostri avi che, pur con difficoltà di vita assai maggiori delle nostre attuali, hanno saputo accomodarsi intorno un paesaggio capace di rispondere nello stesso tempo ai loro bisogni vitali e alla loro esigenza di bellezza. Lo hanno scoperto negli anni ’50 i primi avventurosi turisti che riuscivano a raggiungerla non senza difficoltà; ma se ne sono innamorati, perché la trovavano bellissima. E gli Elbani, allora, erano quasi stupiti del profondo fascino esercitato da ciò che apparteneva alla loro consuetudine. Poi hanno capito di possedere un tesoro che poteva cambiare la loro vita, e che l’ha cambiata. Ma non sempre hanno seguito la cultura dei loro progenitori, perché l’appetito vien mangiando e gli equilibri sono delicati. E tuttavia, se ancora continuano a venire da noi ogni anno migliaia di visitatori, vuol dire che il tesoro non si è esaurito, e continua a essere la nostra ricchezza.
Ecco. Il nostro programma è questo. Riconoscere la bellezza di questa terra, apprezzarla e farla apprezzare, conservarla e proteggerla, e farla crescere. Avendo come maestri ispiratori i nostri avi, e come maestri attivi tutti coloro che con professionalità alta e con conoscenza compiuta ci possono dare indicazioni.
Il nostro programma dev’essere far crescere la bellezza di Campo, di tutti i Centri di Campo, del territorio di campagna e di collina, delle spiagge e delle marine. E far crescere e far conoscere sempre di più questa bellezza, questo nostro tesoro, come si faceva una volta, quando per gli ospiti si apprestavano le stanze migliori e si apparecchiava con le tovaglie e le stoviglie migliori. E si offrivano i cibi migliori.
Il nostro programma è condividere fra noi e con tutti i nostri ospiti il tesoro ricevuto della bellezza della nostra terra, adoperandoci anche con loro a conservarla e a farla crescere.
Tutto qui. Questo dev’essere il nostro programma.
Volevate qualcosa di più? Non vi basta?
Volevate sapere che cosa pensiamo di fare per il porto, per i pescatori, per gli operatori del diving? Certo saranno ai primi posti nel nostro pensiero, nella ricerca delle risorse per rendere più agevole il loro lavoro, per rendere più sicure le condizioni del loro operare. Saranno fra i primi che ascolteremo e ai quali cercheremo di dare le risposte, perché il Comune di Campo è terra di mare, e chi lavora col mare, ovunque e comunque, è parte costitutiva della nostra essenza. Come potrebbe sussistere la bellezza se non facessimo quanto possibile e necessario per curare il cuore del nostro tessuto sociale?
Volevate sapere che cosa pensiamo di fare per i Centri del nostro Comune, da Pomonte a Fetovaia, a Seccheto, a Marina, a San Piero a Sant’Ilario, alla Pila, alla Bonalaccia, alla Foce? Cureremo tutti i Centri allo stesso modo, con gli interventi che individueremo come prioritari, attivando tutte le risorse disponibili per intervenire sulle infrastrutture e i servizi, ma anche per curare l’aspetto esteriore degli abitati e delle abitazioni, in generale e nei particolari. Perché sono i luoghi deputati a raccontare la bellezza della nostra terra.
Volevate sapere che cosa pensiamo di fare per la scuola, la cultura, la conoscenza del territorio, la vita sociale? La scuola, la cultura, e il resto sono lo strumento fondamentale per comunicare. Fra noi e con gli ospiti. Fra noi, riscoprendo il gusto e il piacere di incontrarsi viso a viso senza la mediazione del social, senza la necessità di racchiudere in pochi caratteri pensieri complicati della nostra vita, ritrovando il gusto del raccontare guardandosi negli occhi. La scuola è imparare a leggere la scrittura ma soprattutto la realtà circostante, riconoscendone la complessità e i collegamenti; è imparare a scrivere, cioè a restituire ciò che si è visto e compreso e a condividerlo con tutti; è imparare a elaborare (calcolare, come dicono gli informatici) i dati del reale per possederne le leggi e imparare a muovervisi. E’ imparare a progettare il nostro futuro e il futuro di tutti, è imparare ad appartenere, ad avere identità, a scambiarsi storia e prospettive. La scuola è la condizione primaria per riconoscere, amare e diffondere la bellezza.
Tutto riconduce alla bellezza. Che non è una condizione fissa, determinata da un ignoto destino. La bellezza si concepisce, si costruisce, si conserva. Ancor più laddove è condizione immediata di sopravvivenza anche economica, come nel nostro caso. Ecco perché abbiamo voluto farne il perno del nostro programma amministrativo, perché abbiamo voluto che ogni azione rispondesse a un criterio unificante e riconoscibile.
Non è programma semplice, e richiede il coinvolgimento di tutti i cittadini perché con il contributo di tutti e il controllo di tutti la bellezza può rifiorire. Avremo però un valido aiuto nell’applicazione rigorosa di un metodo guida, che ci permetterà di procedere con sicurezza: il metodo della LEGALITA’. Se impareremo a usare l’arma della legalità, avremo conquistato uno strumento che ci permetterà di modellare la nostra vita in efficienza e armonia. E di nuovo creeremo BELLEZZA.
Claudia Danesi