Quando nel 2007 aprii la mia attività non avrei mai pensato di trovarmi, dieci anni dopo, schierata contro “un progetto che porterà milionari con straordinari yacht che trasformeranno Marciana Marina in una piccola Dubai italiana (!!!).”
Cercherò di chiarire in breve il mio pensiero..
Da vacanziera che trascorreva i tre mesi estivi dai nonni paterni (Maria e Nino), mi sono trasformata in una giovane imprenditrice di un negozio di abbigliamento; contemporaneamente, insieme al mio compagno, gestisco una piccola struttura ricettiva aperta dai miei nonni 60 anni fa, che assicura a Marciana Marina possibilità di pernottamento anche durante l'inverno.
Ma che cosa mi ha fatto cambiare idea sul porto?
Cinque anni fa, quando è nata la mia bambina, Mia, ho iniziato a vivere alla Marina tutto l'anno; ho conosciuto tantissima gente e ho capito che i turisti scelgono il nostro paese per il paesaggio bellissimo e unico e per il suo aspetto di antico borgo marinaro.
Conosco tanti miei clienti e ospiti abituali di Marciana Marina che potrebbero permettersi di passare le vacanze in località alla moda dotate di molti più servizi e attrazioni, ma scelgono il nostro paese per la sua bellezza e unicità.
Se ci togliamo questa, ci togliamo una fonte di guadagno sicura in nome di qualcosa che è tutto da dimostrare. Non ho la sfera di cristallo, quindi non posso saper se veramente sarebbe un bene o un male dal punto di vista economico e se diventeremmo tutti ricchi. Ma so che sono decisamente contraria all'idea di un gestore unico dell'area portuale, conseguenza logica del project financing verso il quale l'Amministrazione Comunale è orientata per portare avanti il progetto.
La mia sensibilità e la mia coscienza non mi farebbero fare sonni tranquilli sapendo di mettere a rischio il lavoro di famiglie che hanno sacrificato tempo e denaro in un progetto di vita.
Se uno ama realmente questo paese e lo vive, nel bene e nel male, come una grande famiglia, non può accettare che venga venduto al primo investitore che dispone di un bel pacchetto di milioni.
Ma sono fiduciosa: so che i Marinesi sono innamorati e gelosi del loro paradiso terrestre.
Sono nata da un padre socialista e sono cresciuta nutrendomi di concetti come collaborazione e solidarietà. In paese sotto l'aspetto sociale ci sono molte carenze e credo che sia indispensabile attivarsi per offrire a bambini, giovani e anziani luoghi di aggregazione e iniziative educative e di svago.
Avendo una bimba piccola, sono particolarmente sensibile ai problemi dei bambini.
Il parco giochi versa in una situazione pessima, con il pavimento anti trauma reso ormai duro come il cemento dal sole e dal tempo. Ne ho denunciato la situazione con una foto su Facebook.
Inoltre, non ci sono in paese spazi in cui i ragazzini possano giocare liberamente dando sfogo alla loro vitalità.
Ma io per natura non sono portata a lamentarmi; cerco piuttosto di risolvere i problemi rimboccandomi le maniche. Così, con l'aiuto di altre mamme, con
l'appoggio del sig. Hilbe e con mio padre come presidente, abbiamo creato “Vacanze marinesi”, un gruppo di solidarietà che ogni anno è riuscito ad arrivare dove non arrivava il Comune.
Sono stata coinvolta in questo importante progetto da mio padre che può risultare a volte burbero e scomodo, ma che mi ha trasmesso l'amore per il paese e il rispetto per gli altri e per le idee degli altri, cosa che, da qualche tempo, in paese non è molto praticata. Mi ha insegnato anche a non voltarmi da un'altra parte di fronte ai bisogni della gente. Con lui e con l'aiuto fondamentale di tante persone generose, ogni estate riusciamo a ricavare denaro che viene poi destinato a finanziare attività e iniziative varie, in particolare a vantaggio dei bambini.
Non va meglio per i giovani; non va meglio per gli anziani. Non ci sono spazi, non ci sono iniziative. Sogno un paese dove da parte del Comune ci sia attenzione per ogni fascia d'età, dove ogni marinese si senta protagonista e coinvolto in un progetto comune, dove gli anziani si possano incontrare anche d'inverno in un luogo caldo e confortevole, dove le mamme dei preadolescenti e degli adolescenti non debbano preoccuparsi per i loro figli esposti a rischi come l'alcolismo, le dipendenze, il bullismo.
Anche sotto l'aspetto culturale credo che ci sia da lavorare per recuperare quel ruolo di centro della cultura elbana che Marciana Marina aveva anni fa. C'è bisogno di intervenire per innalzare il livello delle manifestazioni che in questi anni si è notevolmente impoverito. Mi chiedo perché siano scomparsi eventi di
grande richiamo come Elba Jazz e Slow Food e se non sia possibile riproporli?
L'11 giugno abbiamo una possibilità concreta di far valere la nostra opinione.
Il paese ha bisogno di cambiare: ma non sul piano paesaggistico, che necessita solo di ritocchi; piuttosto su quello sociale, culturale, relazionale. Non sprechiamo questa occasione.
Ecco perché voterò la Lista Civica “Per crescere insieme”. E non vi preoccupate: non abbasserò l'attenzione!
Martina Tagliaferro