E' fin troppo facile comprendere i disagi che un cittadino di un'isola minore sopporta per una lunghissima serie di ovvie situazioni, legate in questo caso al sistema sanitario.
Nel 2017 è ora che le prestazioni della diagnostica all'ospedale di Portoferraio vadano completate. Il riferimento è il diritto di farsi qui la Risonanza Magnetica. La strada non é impossibile, basta spingere.
Il dato nazionale evidenzia che ci sono in Italia 22,4 apparecchiature di risonanza magnetica ogni milione di abitanti, mentre la media europea è di 8,4. In Toscana ci sono più macchinari che in Germania.
Non c'è dubbio che bisogna eliminare sprechi e inefficienze, per farle lavorare al meglio, ma si deve anche investire nei luoghi di maggior fragilità, come appunto è un territorio insulare.
Le soluzioni? Si sposta qualche macchinario di troppo in zone più accessibili, o si compra una nuova macchina per la risonanza, o la si noleggia.
Una macchina nuova costa dai due ai tre milioni di euro, in affitto costa seicentomila euro/anno. So cosa pensano all'azienda sanitaria. Siccome l'Elba ha effettuato lo scorso anno 1.187 risonanze magnetiche tale investimento non si può giustificare.
Penso, però, che non essendoci vincoli da standard ospedalieri come per i criteri posti letto/abitanti, specialità ospedaliere/abitanti (esclusa l'ortopedia), ecc… , l'azienda può e deve creare i presupposti per questo servizio.
E' utile ricordare che per le 1.187 risonanze elbane occorrono 2.200 ore lavoro, per un costo complessivo di 120.000 euro.
E' utile ricordare, altresì, che medici radiologi vengono già da Piombino effettuando dai due, ai tre turni settimanali e sarebbero in grado di gestire la macchina dando risposta sul costo del personale.
Fare le risonanze magnetiche all'Elba offre anche vantaggi agli ospedali di Livorno (11.537 r.m.), Cecina (4.012 r.m.), Piombino (3.130 r.m.), dati 2016, per sfoltire un po' le liste di attesa in quei tre ospedali, evitando inutili e dannosi appalti come quelli che la USL nordovest ha effettuato per 1500 risonanze magnetiche tra Livorno, Cecina e Piombino generando una spesa aggiuntiva di circa 800 mila euro.
Prendiamo questo singolo servizio per rivendicare una più doverosa un'omogeneità organizzativa.
Sono fiducioso che la Regione Toscana possa accompagnare questo tipo di richieste, guardando alle zone disagiate proprio per ridurre lo squilibrio dell'uso delle risorse oggi a favore non delle isole minori, di zone montane o di confine.
A l'Elba non basta il riconoscimento di zona autonoma. Il lavoro da fare è puntare, dove si può, all'autosufficienza e questa la si può trovare, anche in questo caso, con la vicina Piombino. Nella sanità più si sta soli peggio è per tutti.
Giovanni Frangioni