A mali estremi, estremi rimedi! Scioccante e senza precedenti il drastico intervento/sveglia della Sindaca Bulgaresi contro il prolungato letargo invernale del commercio al minuto, contro la “totale chiusura dei negozi di vendita al dettaglio di generi di prima necessità”, contro le saracinesche abbassate che provocano “un diffuso stato di malcontento e un grave disagio sia materiale sia psicologico nella popolazione”. Con una ordinanza sindacale, peraltro di dubbia legittimità in tempi di liberalizzazioni, si impone un regime di aperture obbligatorie e calendarizzate nei confronti di negozianti in crisi di clientele e di affari. Purtroppo, il caro tasse locali, i rincari di affitti e di spese di gestione senza sostegni pubblici sono diventati insopportabili per una economia che sopravvive solo grazie alle presenze estive.
Se la Sindaca pretende ancora sacrifici da chi già si sacrifica incompreso, sarebbe altrettanto opportuno che gli amministratori facessero la loro parte per promuovere una inversione di tendenza che aiuti i marcianesi a risollevarsi dal clima invernale di depressione e di frustrazione. Ad esempio, si potrebbe adottare una innovativa ordinanza sindacale per favorire le condizioni di una buona accoglienza e di una migliore ospitalità fuori stagione. Il torchio del fisco locale (Imu, Tari, Tasi senza doverosi sconti e senza uguali altrove), l’abisso fra costi e prestazioni dei servizi pubblici, la desertificazione invernale anche sotto le feste, le esose tariffe dei traghetti nelle mani di un monopolista troppo corteggiato, scoraggiano non solo il turista, ma persino le migliaia di “marcianesi di adozione”, i proprietari di seconde case trattati come polli da spennare. Non sono vacanzieri mordi e fuggi. Convivono, fraternizzano, stabiliscono legami e affetti duraturi, contribuiscono alla crescita e alla promozione dell’isola meglio delle agenzie turistiche. Grazie a loro l’edilizia è sempre in moto, si sono moltiplicate le imprese di servizio, fioriscono le industrie, e, inevitabilmente i supermercati.
Altrove più coraggiosi e lungimiranti stanno scommettendo sulla “estate senza fine”. Al mare di inverno, a cominciare dalla riviera romagnola, si apparecchia la spiaggia per la bassa stagione con cupole/coperture riscaldate per accogliere ristorazione con musica, spettacoli, mostre e altre iniziative. Anche all’Elba sono state tracciate, magari solo a chiacchiere, alternative suggestive e colme di prospettive interessanti: itinerari storici, artistici, museali, archeologici, naturalistici, archeoindustriali del ferro e del granito, trekking, bike, arrampicate, free climb, pionierismo subacqueo, e non da ultimo percorsi enogastronomici e agriturismo. Nei fatti si deludono le attese degli stessi commercianti e si resta a vegliare sui sonni del lungo letargo invernale, che finisce per frenare entusiasmi e incoraggiare solo fughe all’estero alla ricerca dell’Elba perduta di estate quando si sta al chiodo e se la godono gli altri.
Buon anno Elba! Buon anno Marciana!
Romano Bartoloni