Rete, responsabilità e sostenibilità: sono le tre parole chiave del nuovo Piano Sanitario e Sociale Integrato Regionale 2018-2020. Ieri, 17 gennaio, l'assessore regionale al diritto alla salute, al welfare e allo sport ha presentato al Consiglio Regionale l'informativa preliminare. Questo il cronoprogramma previsto per il PSSIR, avviato nell'ottobre 2017 con le fasi di ascolto di cittadini, associazioni e professionisti: nel mese di febbraio partirà la seconda fase di ascolto, in giugno l'esame della giunta regionale, in luglio l'esame e l'approvazione del Consiglio, e in settembre il PSSIR sarà operativo.
Rete. La costruzione e lo sviluppo di reti sono la possibile risposta alla necessità di cogliere e accogliere la complessità del sistema. Una complessità che può essere soddisfatta appieno solo con una visione olistica, in cui più professionisti e più istituzioni operano in modo interdipendente, in una logica, appunto, di rete.
Responsabilità. Parola chiave che evidenzia la necessità di rispondere, rendere conto delle conseguenze che le proprie scelte e il proprio operato possono determinare nei confronti di risorse e persone che sono state affidate. Rendere conto in modo trasparente per costruire una società equa, coesa e inclusiva.
Sostenibilità. E' uno degli obiettivi finali di molti sistemi sanitari. E' intesa come la garanzia di perdurare nel tempo massimizzando l'utilità delle risorse impiegate. Sostenibilità, quindi, intesa non solo come utilizzo efficiente delle risorse nei vincoli previsti, ma come capacità di rispondere ai bisogni degli utenti in modo efficiente ed efficace.
La salute in Toscana: il contesto economico e sociale
I dati contenuti nei più recenti rapporti sullo stato socio-sanitario della popolazione toscana restituiscono l'immagine di una Toscana che, nonostante il periodo di forti rivolgimenti del tessuto sociale ed economico collettivo, ha reagito con fierezza e si colloca ancora ai vertici nazionali nelle principali misure di benessere. Una regione che rispetto al quadro medio italiano risulta più dinamica, più longeva nell'aspettativa di vita, con minori povertà, con maggiori possibilità lavorative, con un sistema di protezione sociale e sanitario più solido, con una maggiore disponibilità di capitale sociale ed uno spirito partecipativo più consistente.
Questi risultati sono stati possibili anche perché il sistema sanitario toscano, che ha una solida tradizione di buoni risultati, è oggi costantemente impegnato nel mantenersi in grado di rispondere ai bisogni delle persone.
Quella toscana è una delle popolazioni più anziane in Italia, quasi 1 milione di persone (25%) hanno più di 64 anni e quasi 500.000 (13%) meno di 15. Gli ultra74enni sono il 13% della popolazione (492.000), e la quota è destinata ad aumentare ancora nei prossimi anni.
Continuano a diminuire le nascite: nel 2016 sono nati poco più di 27.000 bambini, 7,2 ogni 1.000 abitanti (nel 2014 erano stati il 7,8), valore inferiore a quello nazionale (8x1.000).
Nel 2016 gli stranieri residenti in Toscana sono circa 400.000, e sono raddoppiati nell'arco di un decennio. Gli immigrati sono molto più giovani rispetto agli italiani: il 62% ha meno di 40 anni e solo il 4,2% ha più di 65 anni.
Le dinamiche demografiche associate ai cambiamenti culturali e negli stili di vita stanno modificando anche le strutture e le reti familiari. Secondo i dati dell'ultimo censimento, in Toscana il 32% delle famiglie è composto da una sola persona, il 22,2% da una coppia senza figli, il 31,1% da una coppia con figli, il 9,8% da un genitore solo con figli. La famiglia "tipica" composta da una coppia di coniugi con due figli non è più così comune. Mentre aumentano le famiglie single, soprattutto composte da anziani, e quelle con due componenti, senza figli.
La Toscana è tra le regioni più longeve (bassa mortalità: 814 decessi ogni 100.000 abitanti; 853 in Italia), ma arretra la speranza di vita: 81,2 anni per gli uomini e 85,6 per le donne. Le donne sono più longeve degli uomini, ma in condizioni di salute peggiori. Gli anziani toscani sono più in salute rispetto al dato italiano, ma percepiscono un lieve peggioramento della propria salute. Tumori e malattie croniche sono nella media. Ma in assenza di azioni di prevenzione il numero di malati cronici in Toscana è destinato ad aumentare in conseguenza del progressivo aumento della popolazione.
Diminuiscono i fumatori, ma la percentuale resta comunque più alta della media nazionale: 20,5% (23,4% tra gli uomini, 17,9% tra le donne), un punto in più della media nazionale. Alta, anche se in calo, l'abitudine al fumo tra gli adolescenti: il 22% dei 14-19enni fuma (24% tra le ragazze, 21% tra i ragazzi).
I consumi di alcol sono più alti della media, la Toscana è la prima regione italiana per consumo medio quotidiano di alcol, in entrambi i generi. Stabili i comportamenti a rischio (binge drinking) tra i giovani.
Molti i sedentari, 31,7%. Tra i bambini di 8-9 anni, il sovrappeso (21,3%) è in linea rispetto al dato nazionale, mentre l'obesità (5,5%) è meno diffusa rispetto all'Italia (9,3%). Gli adulti toscani in sovrappeso sono il 35,7%, gli obesi il 9,5%.
In lieve crescita il consumo di sostanze tra i giovani. Nel 2015 un terzo dei toscani delle scuole superiori ha dichiarato di aver fatto uso di sostanze nell'anno (36% dei maschi, 27% delle femmine), mentre il 22% ne fa un uso più frequente (almeno una volta nell'ultimo mese). I consumi sono in linea o al di sotto della media italiana per cocaina, stimolanti, allucinogeni ed eroina, lievemente al di sopra per la cannabis.
La Toscana è al secondo posto per numero di incidenti stradali rispetto alla popolazione, seconda solo alla Liguria. Nel 2015 sono stati circa 16.000, 423,6 ogni 100.000 abitanti. La nostra regione purtroppo si colloca al secondo posto anche per numero di feriti, 21.000, 560 ogni 100.000 abitanti (407 in Italia), mentre scendiamo al settimo posto per numero di decessi, 247 nel 2015, 6,6 ogni 100.000 abitanti (5,7 in Italia). Nel 2015 circa 52.000 toscani, principalmente giovani tra i 15 e i 20 anni, sono andati al Pronto Soccorso per traumi a seguito di un incidente stradale (+45% rispetto al 2014), in un caso su cinque si trattava di eventi gravi (codici triage giallo o rosso).
I risultati del PSSIR 2012-2015
La Toscana è una delle regioni con i migliori risultati di performance del sistema sociosanitario.
Aumenta la qualità e l'appropriatezza in ospedale, anche in termini di soddisfazione dei pazienti.
Migliorano gli standard per la sicurezza del paziente per il rischio clinico.
I tempi di attesa migliroano, ma rimangono una criticità.
Diminuiscono le copertura vaccinali, sia tra gli anziani che tra i bambini (calo generalizzato a livello nazionale).
La sanità di iniziativa conferma risultati di impatto positivi sulla diminuzione del rischio di mortalità.
La spesa per l'assistenza farmaceutica è alta e in alcuni casi il consumo è potenzialmente inappropriato.
Si istituzionalizza anche il sociale di inziativa, con il supporto alla casa e il supporto alla domiciliarità.
A partire da questi risultati, e sulla base delle tre parole chiave enunciate sopra (reti, responsabilità, sostenibilità), con il nuovo PSSIR verranno compiute scelte strategiche in grado di migliorare ancora il quadro di salute dei toscani, superando le barriere che separano la sanità dall'ambiente, dalla cultura, dall'urbanistica, dai trasporti, dalla scuola, i medici di famiglia dagli ospedali, la salute fisica da quella mentale, l'assistenza sanitaria da quella sociale. Punti di forza: il coinvolgimento sistematico della comunità nella co-produzione di salute; accogliere e valorizzare le differenze, per non lasciare indietro nessuno; garantire equità di accesso e cure appropriate su tutto il territorio toscano, riducendo la variabilità.