Ho letto con dispiacere le dichiarazioni di questi giorni a proposito del tribunale. Pensavo davvero che su quella questione (come su tante altre, devo dire) avremmo potuto e dovuto fare squadra. Amministratori, forze politiche, corpi intermedi e associazioni insieme con lo sguardo rivolto all’Elba e agli elbani. Lo credevo tanto che avevo immediatamente dato la disponibilità del Partito Democratico a lavorare a tutti i livelli. A partire da Silvia Velo che ringrazio per la disponibilità che immediatamente mi ha garantito. E invece no. Ancora una volta si sfrutta una circostanza negativa per l’Elba solo per alimentare la propria campagna elettorale e provare a raggranellare qualche voto.
La colpa è del PD, i comunisti, il mal governo e tutte le solite sciocchezze che non portano nulla di buono all’Elba. Contenti voi, io non lo sono. Non voglio fare la storia degli ultimi anni del tribunale e vantare meriti del passato governo ma non accetto neanche lezioni da chi amministra i Comuni dell’Elba e si è accorto che la proroga al tribunale non è stata concessa solo dopo la denuncia dell’associazione forense.
A loro voglio chiedere: ma se il tribunale è responsabilità del PD, i trasporti aerei sono responsabilità del PD, i trasporti marittimi sono responsabilità del PD, la sanità è responsabilità del PD, le infrastrutture sono responsabilità del PD, l’edilizia scolastica è responsabilità del PD, ma sinceramente, lo dico senza polemica, voi che ci state a fare?
Potrei smontare facilmente la vostra polemica chiedendovi banalmente dove sia finito l’emendamento alla finanziaria proposto da Forza Italia e bocciato dal Governo in favore del tribunale dell’Elba. È mai esistito? Io credo di no.
Ammettiamo tutti che c’è stata una sottovalutazione, a partire da me e dalla forza politica che pro tempore rappresento all’Elba. Adesso dobbiamo rimediare. Quindi, per favore, confrontiamoci e scontriamoci, se serve, sulle idee, sulle visioni politiche nazionali e anche del nostro territorio ma siamo seri e non facciamoci la guerra sulla pelle degli elbani.
Simone De Rosas