L’ambiente non è certo nei guai solo per la latitanza del Pd di cui si è discusso anche molto vivacemente in campagna elettorale. Latitanza che si si sposa peraltro–come avevamo visto chiaramente anche con il referendum- con politiche istituzionali che hanno sempre più complicato il governo del territorio sul piano nazionale, regionale e locale. Nelle ultime elezioni amministrative su questo avevamo pagato dazio salato infatti anche in regioni e città come la Toscana e l’Emilia nonostante le loro tradizioni.
La speranza era quindi innanzitutto che il nuovo parlamento non ripartisse sull’ambiente con leggi per fortuna bloccate come quella sui parchi da cui il Pd usciva molto malamente e non poco screditato politicamente.
Ora si apprende che lunedì prossimo l’On Borghi del Pd che prenderà il posto di Realacci sfrattato ripresenterà la legge sfasciaparchi. Il Pd sarà anche all’opposizione ma questa decisione, che non andava certo presa con Di Maio, si potrebbe sapere dove e da chi è stata presa? Possibile che negli stessi giorni in cui la regione Toscana approva una buona legge a sostegno dei suoi parchi a Roma il Pd sui parchi non sappia fare di meglio che risputtanarsi? E non si venga a scocciarci con il rancore, i caminetti perché qui come direbbe sempre Renzi, ci vuole il lanciafiamme. Il 10 giugno poi ce la vedremo tranquillamente con altre batoste ma a questo ormai siamo avvezzi.
Renzo Moschini