Vorremmo tanto conoscere e parlare con il Sig. Patretti Paolo dopo aver letto il suo ultimo intervento, con il quale ha difeso l’operato della Amministrazione( gli succede molto spesso!) su due argomenti di attualità ed ha criticato il Partito democratico.
Parliamo del distributore di carburante al molo del Gallo e delle alienazioni di immobili comunali.
Chiariamo subito che se l’Autorità portuale ha la responsabilità della interruzione di un importante servizio pubblico, saremo i primi a stigmatizzare quel suo comportamento. Il fatto è che sono passati più anni dalla chiusura del distributore e nessuno, proprio nessuno, ce ne ha saputo spiegare il motivo. Si accenna vagamente ad un problema che riguarda la concessione demaniale, di competenza della Autorità portuale,ma non ci viene detto quale sia quel problema. In una recente intervista il Sindaco è stato di una chiarezza cristallina: “si sono verificate tutta una serie di situazioni che hanno riguardato il gestore. La situazione non è delle più semplici”. Capito qualcosa? A noi non è riuscito. Chissà se il Sig. Patretti ci può aiutare. Se sì, ce lo faccia sapere.
Ci chiediamo, però, ma il Sindaco ha solo il potere di “sollecitare” l’Autorità portuale? Se questa, in tre anni, non conclude niente, forse potrà avere altre “armi” per spingerla a chiudere una penosa vicenda. Il nostro Sindaco, che ha avuto la spegiudicatezza di fare ordinanze urgenti, senza averne la competenza, o provvedimenti salvo poi revocarli, forse poteva inviare una diffida all’Autorità portuale. Diffidarla a provvedere entro un determinato termine, essendo in ballo un servizio il cui mancato funzionamento crea un notevole danno di immagine ed economico per il nostro Comune. “ Una decina di imbarcazioni di grosse dimensioni –ha dichiarato l’Assessore Del Mastro – hanno deciso di non attraccare” nella nostra darsena. E sempre Del Mastro segnala che alcuni piccoli diportisti “sono costretti a rifornirsi con le taniche, creando oltretutto un problema di sicurezza all’interno della zona portuale”. Gli estremi per una diffida a provvedere forse ci possono essere.
Per avere precise informazioni sul distributore del Gallo abbiamo presentato al Sindaco una interpellanza con la quale chiediamo anche di essere informati sulla chiusura, anch’essa prolungata, del distributore posto in piazzetta Citi, sempre su area del demanio marittimo, di competenza della Autortà portuale.
E veniamo alle alienazioni. A sentire il Sig. Patretti i Comuni, per fare opere pubbliche, avrebbero solo a disposizione gli oneri di urbanizzazione e gli introiti derivanti dalla vendita di immobili. Se fosse vero quello che afferma, poveri quei Comuni che non hanno, come noi, un ricco patrimonio immobiliare. E poveri anche noi che, forse, tra qualche anno, per fare qualcosa di utile per la città, saremo costretti a venderci anche il Palazzo comunale e vederlo trasformato in un elegante resort. Ma le cose non stanno proprio così. Un Amministrazione comunale ha anche la possibilità di ottenere contributi dall’Unione europea, dallo Stato o dalla Regione, a condizione che sia in grado di avere idee e progetti approvati ( ma non ci sembra il nostro caso). Come ha la possibilità di assumere mutui ad un basso tasso di interesse con la Cassa Depositi e prestiti.E stando ai numeri di bilancio, questa possibilità esiste. Solo che anche la Cassa concede mutui a fronte di progetti.
Infine il nostro Comune ha anche un’altra fonte di finanziamento, quella dei “lauti” avanzi di amministrazione ( milioni di euro!) che ogni hanno distinguono i bilanci consuntivi approvati. Un solo esempio: il consuntivo dell’anno 2017 è stato chiuso con un avanzo di 8.453.308,01 milioni!!
E’ vero, anche la precedente Amministrazione aveva messo in vendita alcuni immobili, come il Palazzo Coppedè o la ex scuola della Saponiera. Ma noi non contestiamo la scelta di alienare una parte del patrimonio comunale, semplicemente non siamo d’accordo sulla vendita, peraltro a prezzi in qualche caso incomprensibilmente stracciati, di immobili ubicati nel centro storico come alcune abitazioni o il Palazzo ex Poste. Proprio l’attuale Amministrazione, con la delibera della Giunta n°31 del febbraio 2016, esprimeva la volontà di favorire, nel centro, residenze permanenti e non solo estive e di utilizzare l’ex Poste per servizi culturali ( come il Museo del mare sognato dall’Assessore del Mastro) e per servizi amministrativi. Si vada a leggere, il Sig.Patretti,quella delibera!
E poi contestiamo anche il modo con cui si sta procedendo alle vendite. Dopo due aste deserte, il Regolamento comunale consente una trattativa privata, ma non permette di vendere al primo che si presenta in Comune con una offerta. C’è una procedura da rispettare, quella prevista dall’art.6 del Regolamento che, invece, viene clamorosamente violata. Se lo legga quell’articolo il Sig.Patretti. In ultimo un consiglio. Un vecchio proverbio cinese dice che prima di parlare o scrivere qualcosa, è necessario azionare il cervello, cioè informarsi, documentarsi. La prossima volta, lo faccia.