Innanzi tutto voglio complimentarmi con Marco Corsini, vincitore di questa competizione, rivolgendo a lui ed alla nuova Amministrazione i miei più sinceri auguri di buon lavoro di fronte ai tanti e non facili problemi che dovranno essere affrontati.
Tralascio di commentare o replicare ai tanti analisti del voto, molto interessati ad appendersi coccarde al petto, forse ignari delle palesi contraddizioni dei loro ragionamenti.
Devo altresì elogiare la serietà e la coerenza di Umberto Canovaro che, pur pagandone lo scotto, ha tenuto fede all’impegno di dar vita ad una compagine di totale rinnovamento – tutti alla prima esperienza in Comune – ed autenticamente civica – senza nessun candidato con ruoli di partito.
Sarebbe stato facile ricorrere a candidati ben supportati o collaudati da più campagne elettorali contravvenendo però al principio del rinnovamento.
Segnalo questo a chi, senza scorrere la lista dei candidati, assegna il titolo di rinnovatori alla compagine vincente.
A chi parla di “voglia di cambiare” consiglio uno slogan più credibile.
Non parliamo poi di Legambiente che celebra il mancato pericolo delle cementificazioni citando Rio Marina (dove si è costruito pochissimo) e non Rio Elba dove le calate di cemento sono sotto gli occhi di tutti. L’ennesima svista?
Ma se vogliamo una sintetica analisi del voto io ricorro ad una diversa valutazione.
Non c’è dubbio che sia caduto nel vuoto l’appello a far prevalere l’orgoglio della “riesità”: il radicamento e l’attaccamento al territorio, la scelta di un candidato locale sempre presente in mezzo alla gente.
Questa era la teoria in cui ho creduto sostenendo Canovaro.
Le cose sono invece andate diversamente e occorre prenderne atto serenamente.
Ha vinto la suggestione verso un Sindaco che viene da fuori percepito come più idoneo a recuperare risorse ed appoggi nei luoghi del potere.
In certo modo la stessa suggestione che determinò i miei successi elettorali a Rio Marina. Mi viene a mente il detto latino “nemo profeta in patria”.
Comunque di questo tipo di mentalità occorrerà tenerne di conto anche per il futuro. Nel frattempo auguri di buon lavoro a tutti!
Fancesco Bosi