Troppo spesso, nella nostra isola, si parla di strategie di sviluppo turistico, e di conseguenza socio-economico, trascurando le potenzialità di quanto già disponibile e non utilizzato.
Sembra che i Comuni si imprigionino preferibilmente nell’amministrazione, trascurando il governo, nella sua accezione più ampia, ed il “sogno” o, più semplicemente, la progettazione lungimirante spesso trincerandosi dietro difficoltà economico-finanziarie non sempre fondate, considerata la disponibilità di fondi e di architetture finanziarie non utilizzate per l’assenza di attenzione o di creatività o di progetti adeguati.
Sul tema, sarebbe il caso di avviare un confronto più ampio, con interventi dai Comuni elbani, una sorta di “caccia ai tesori” riservata ad infrastrutture e risorse potenzialmente importanti e catalizzatrici di sviluppo, e, a tutt’oggi, abbandonate o male utilizzate e peggio manutenute.
Per quanto riguarda chi scrive, viene di seguito proposta la situazione di Marciana Marina, con un primo elenco non esaustivo di risorse e di strutture disponibili e poco o nulla utilizzate, se non sulla via del degrado:
Il Centro Congressi, struttura pressoché abbandonata e degradata, che potrebbe contribuire allo sviluppo del paese, durante ed al di fuori della stagione turistica tradizionale, ospitando eventi congressuali ,teatrali, musicali, formativi (ambiente, trekking, archeologia e via dicendo), in sintonia, naturalmente, con la presenza di servizi alberghieri e logistici, a supporto di una stagione potenzialmente “lunga”.
La ex Casa Municipale di Via Vadi, inutilmente sostituita, alla luce dei fatti, dalla ex Scuola Braschi, ora imbruttita da una orribile e faraonica scalinata.
Il complesso, considerata la sua collocazione centrale, potrebbe essere dedicato a numerosi servizi per l’infanzia, con la migliore organizzazione anche degli spazi esterni, e per la terza età, risolvendo non pochi problemi anche per i turisti.
Il Polo sportivo, che potrebbe estendere i propri servizi a funzioni ludiche e di intrattenimento per il tempo libero, per i giovani oggi penalizzati dall’assenza a Marciana Marina di tale offerta.
Tutto fattibile, ricorrendo a creativi interventi architettonici e tecnici non impattanti ed in grado di attirare giovani anche dalle altre zone isolane.
La spiagge, una assoluta necessità per il paese: spiagge che, tuttavia, devono ancora fare i conti con almeno due gravi problemi irrisolti, quali l’erosione e la depurazione dei reflui.
Il primo problema richiede lo studio e l’applicazione di un vero e proprio “piano spiagge” non limitato agli usi ed ai ripascimenti occasionali ma esteso alla protezione permanente delle stesse con la posa in opera di adeguate barriere frangiflutti a mare.
Il secondo aspetto, quello della depurazione, è, da tempo, oggetto di sterili e strumentali polemiche e di letture esclusivamente normative, essenzialmente fondate sull’oramai noto numero magico “7000” (residenze contemporanee).
Il vero obiettivo è altro: l’opportunità di fornire, indipendentemente da tutto, a turisti e cittadini una migliore qualità diffusa del mare ed una immagine diversa da quella della visione degli sbocchi su spiaggia dei numerosi “troppo pieni” presenti e/o dei materiali, liquidi o solidi, organici o meno, che non di rado si riversano in mare o di quelli che raggiungono le spiagge dal mare, in piena stagione turistica.
Quindi, indispensabile “si” al depuratore che, prendendo atto della significativa variabilità delle presenze marinesi, dovrà essere coniugato come “sistema” articolato e diffuso di depurazione, piuttosto che come depuratore unico.
Il Lungomare, considerato il “salotto” di Marciana Marina, per il quale ancor sussiste solo il desiderio di un organico e coerente progetto di buon gusto di “arredo urbano”, corredato da un adeguato piano del traffico e dei servizi ausiliari di supporto, rifuggendo dai precedenti e dagli attuali incoerenti interventi a pioggia di vario tipo e discutibile gusto.
Un Nuovo Porto, arricchito soprattutto di servizi a terra, che, in nome di un rispetto ambientale e paesaggistico ben maggiore di quello che caratterizza il delittuoso progetto a suo tempo presentato e, purtroppo, ancora vigente, possa costituire una reale ricchezza per l’intero paese, offrendo, tra l’altro, l’occasione, volutamente disattesa, di poter essere il fulcro di un importante polo occupazionale ed un volano economico per tutti gli operatori locali del settore e per le attività commerciali in generale.
Rimane da augurarsi che l’Amministrazione comunale in carica, pur dovendo scontare le carenze e le pesanti eredità di quella precedente, sappia e voglia affrontare le situazioni illustrate, per risolverle e tramutarle in fattori di successo.
Paolo Di Pirro