Il voto del 4 marzo sembra mostrare i suoi effetti nel quadro e nei rapporti politici Elbani. All'ombra del sole agostano si è compiuto il colpo d'eState: Barbetti, con la nomina, strappata all'amico Ferrari, di Presidente della Conferenza dei Sindaci ha raggiunto una elevata concentrazione di potere pubblico e politico nelle sue mani.
Dalla Sanità, al Parco Nazionale, fino alla gestione della Tassa di Sbarco e della promozione turistica ha ricevuto e gestisce in prima persona, quattro funzioni strategiche per l'Elba ed il suo sviluppo. Pare che all'Elba si sia chiuso un ciclo politico/istituzionale basato sulla pluralità politica e sociale, sulla concertazione e dialettica istituzionale e democratica, sulla politica organizzata in forze collettive.
A questo si aggiunge la legittimazione politica avuta nelle elezioni politiche del 4 marzo, nelle quali, come uomo nuovo della Lega, ha ridimensionato elettoralmente Forza Italia elbana, mettendola all'opposizione ed anche con le elezioni amministrative di Rio, dove, anche se pur con una lista civica, ma con Sindaco e vice, ha sconfitto i vecchi e nuovi tromboni di Forza Italia locali, azzerando di fatto la situazione e forte di questi risultati ha raggiunto la leadership politica della destra elbana, a traino Leghista e fors'anche provinciale.
Il sistema politico Elbano, come del resto quello nazionale, con la crisi del vecchio establishment amministrativo locale, da FI al PD, si è concentrato e semplificato nella figura politica del Sindaco Barbetti. Quello che a suo tempo si era provato a fare, con il referendum del Comune Unico, si è avuto con la riduzione della politica, ad un "uomo solo al comando". L'altro vincitore delle elezioni politiche Elbane, il M5S, sembra purtroppo localmente avviluppato e immobilizzato in una discussione interna sui metodi e sulla leadership e non riesce localmente ad esprimere una proposta di governo ed una classe dirigente.
Noi della sinistra, dopo la sconfitta, siamo alla ricerca di un nuovo progetto e proposta di governo, ma non troviamo ancora un percorso credibile ed espansivo. In questo quadro politico disarmante, ha avuto buon gioco chi si è presentato con ricette antiestablicment e destrorse. Come precedente di una simile concentrazione di potere in un'unica persona, in un "plenipotenziario", all'Elba, potremmo indicare il breve regno dell'imperatore Napoleone. C'è da presumere che i prossimi scenari politici, che interesseranno Comunali elbani e Regionali toscani, vedranno in azione il protagonismo politico di Barbetti, a cominciare da Portoferraio.
C'è da porsi quindi due domande: la prima è quale progetto abbia in testa Barbetti per il futuro dell'Elba e con chi e come pensi di realizzarlo, alleanze politiche, istituzionali, economiche e sociali e che ruolo attribuisca ai Comuni elbani ed alla Regione. In questi anni ha già dato prova ed indicazioni su cosa voglia fare, per difendere il suolo Elbano dalle "invasioni barbariche", nel turismo, nei collegamenti marittimi, nella sanità e per l'ambiente (vicenda dissalatore e Buraccio), molto spesso in contrapposizione con altri Sindaci e forze sociali elbani.
La seconda è cosa e come la sinistra locale possa ricostruire una sua proposta di governo ed un progetto per l'Elba, un sistema di alleanze politiche e sociali locali in grado di presentarsi come vera e credibile alternativa a questa nuova situazione.
Queste sono le incombenze attuali, sulle quali riflettere come sinistra, se non vogliamo che all'Elba si insedi, per un lungo periodo, forse più di quello imperiale, questo "novello" Napoleone.
Pino Coluccia