«Undici mesi di attesa per effettuare un ecodoppler nel sistema sanitario pubblico o quattro mesi ma con trasferta insulare non sono un’offerta sanitaria compatibile col diritto alla salute delle persone, soprattutto quando si tratta di pazienti di una certa età e con sintomi in esordio da verificare dunque in tempi rapidi. La legge regionale indica tempi massimi di 60 giorni per l’erogazione di alcune prestazioni anche di diagnostica per immagini, ma poi nulla fa affinché la sua stessa normativa venga rispettata dalle aziende sanitarie. Il caso dell’ecodoppler accade a Rosignano, ma ho dovuto constatare che attese attorno all’anno esistono anche a Lucca, in Versilia, in area apuana e insomma, diffusamente in più parti della Asl Nord Ovest e per varie prestazioni. Ho voluto portare questi casi all’attenzione della giunta regionale, caso mai non lo sapesse ma non credo. Penso piuttosto che, al di là delle leggi bandiera, poi alla fine manchi la volontà concreta di garantire il diritto alla salute nel sistema della sanità pubblica che incassa ben di più quando il paziente si rivolge alla libera professione. E dunque lì lo si sospinge, come nel caso del 71enne di Rosignano»: l’analisi arriva dal Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti, autore di un’interrogazione che prende le mosse dal caso limite verificatosi ai danni di un signore di Rosignano per estendersi però alla situazione dell’intera Asl di Area vasta.
«Questo signore – ricapitola Marchetti – poteva scegliere tra effettuare la prestazione a marzo con gita primaverile all’Isola d’Elba, ospedale di Portoferraio, significa riservare una giornata intera a una prestazione di pochi minuti, oppure utilizzare la data utile successiva che però è il 26 novembre 2019 a Livorno. Ah no: sennò c’era anche un’opzione 2020 su Lucca. Ma che scelte sono? Per un signore con sintomi di esordio di non si sa cosa alle braccia, in uno scenario del genere l’unica scelta resta rivolgersi al privato o alla libera professione intramoenia. Eppure le leggi ci sono: la giunta regionale ne ha varata una sui tempi massimi giusto nel luglio scorso. Comunicati, paginoni sulle liste d’attesa ghigliottinate da una gloriosa delibera regionale 750 e poi? Chi la fa rispettare? Nessuno!»
Già perché il Capogruppo regionale di Forza Italia non si è fermato al caso specifico: «Ho voluto approfondire, magari quello rosignanese poteva essere un caso isolato. Macché!» Sfogliando il report messo a disposizione dalla Asl Toscana Nord Ovest sul suo sito internet e aggiornato al 31 ottobre scorso, Marchetti ha trovato diversi sforamenti rispetto ai 60 giorni di attesa massima fissati dalla Regione. Nella sua interrogazione ne elenca alcuni: «Eco addome in Val di Cornia con 365 giorni, Piana di Lucca 254 giorni, Valle del Serchio 253 giorni anche in classe B (breve); ecografia mammaria bilaterale in ex Asl 6 (Livorno) 245 giorni; eco collo ex Asl 6 (Livorno) 145 giorni; esame fundus oculi in Piana di Lucca 341 giorni, Elba 106 giorni, Versilia 191 giorni». Dunque i quesiti, con Marchetti che chiede alla giunta toscana se reputi che nel caso di Rosignano «il sistema sanitario regionale abbai risposto correttamente al bisogno di salute espresso dal paziente» e «come ritengano di ricondurre a conformità normativa rispetto ai criteri fissati con delibera 750 del 2 luglio u.s. i tempi di attesa […] nella Asl Toscana Nord Ovest».