Ho cominciato l'anno scorso questa specie di gioco della torre, scegliendo qualcuno o qualcosa fra i tanti eventi o personaggi significativi dell'anno elbano che sta per chiudersi.
Anche quest'anno la mia preferenza va a quello che considero un segno di speranza.
Ecco i motivi:
1) Ancora una volta i protagonisti sono i giovani.
2) La proposta è partita dal paese più piccolo dell'Elba.
3) L'iniziativa è tesa a superare i confini comunali della frammentazione albana.
4) Nasce dal basso.
5) Ha come tema la partecipazione democratica e la dimensione propositiva.
Mi riferisco alla proposta di dar vita ad una Consulta giovanile intercomunale per affrontare tematiche di comune interesse.
Avranno risultati?
Un risultato lo hanno già ottenuto mettendosi in moto e indicando un orizzonte. Quell'orizzonte che a molti appare come una sciagura per l'isola: il superamento dell'isolamento comunale e della frequente inconcludenza degli incontri comprensoriali. In questo tempo, è importante avviare processi che potrebbero aiutare a cambiare mentalità e, a tempo debito, produrre mutazioni sociopolitiche (effetto "valanga"?).
Concludo questo breve post, riprendendo le parole dello scorso anno. Siamo in un tempo segnato da disimpegno, individualismo, paura, indifferenza, conflittualità, aggressività. Tempo segnato da diffusa "avarizia" che, come diceva don Lorenzo Milani, è il contrario della politica, cioè dell'occuparsi ("I care") del bene comune, affrontando insieme i problemi di tutti.
Sicuramente, in questo senso, l' iniziativa appare significativa e utile.
Buon 2019 a tutti, in modo particolare ai giovani e agli studenti (e fra questi, Pietro e i suoi compagni, come richiamato dal titolo).
(n.m.)