Condivido le autorevoli recenti parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e di Papa Francesco.
Spero che possano guidare la partecipazione dei cittadini e la responsabilità degli amministratori della comunità ebana per condividere valori, prospettive, diritti e doveri dentro un futuro comune, da costruire insieme nel rispetto gli uni degli altri rifiutando l’astio, l’insulto, l’intolleranza.
Quest’anno si rinnovano alcune amministrazioni di alcuni enti locali dell’Isola d’Elba.
Quale migliore strumento per articolare le proposte politiche elettorali se non le autorevoli parole del Presidente e del Papa e i principi fondativi contenuti nella nostra Costituzione.
Paolo Gasparri
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della cerimonia di inaugurazione dell'anno scolastico 2018/2019 ha affermato:
“Da questa bellissima isola, che è un vanto del nostro Paese, voglio inviare un saluto speciale, non soltanto ai bambini e agli studenti di Portoferraio e dell’Elba, ma a tutti coloro che vivono nelle piccole isole, nelle aree interne, nei piccoli centri lontani dalle metropoli.
L’Italia è bella e ammirata nel mondo anche perché la sua identità si è formata nella molteplicità dei territori, delle comunità, delle storie.
Tutti i territori, così come tutti i cittadini, fanno parte della Repubblica e hanno gli stessi diritti e fanno fronte agli stessi doveri. Le istituzioni, che chiedono, legittimamente, il rispetto dei doveri, hanno l’onere di assicurare a tutti, ovunque, le stesse opportunità.”
http://www.quirinale.it/elementi/17822
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel messaggio di fine anno 2018 ha affermato:
Sentirsi "comunità" significa condividere valori, prospettive, diritti e doveri. Significa "pensarsi" dentro un futuro comune, da costruire insieme. Significa responsabilità, perché ciascuno di noi è, in misura più o meno grande, protagonista del futuro del nostro Paese.
Vuol dire anche essere rispettosi gli uni degli altri. Vuol dire essere consapevoli degli elementi che ci uniscono e nel battersi, come è giusto, per le proprie idee rifiutare l’astio, l’insulto, l’intolleranza, che creano ostilità e timore. (...)
“Molte sono le questioni che dobbiamo risolvere. La mancanza di lavoro che si mantiene a livelli intollerabili. L'alto debito pubblico che penalizza lo Stato e i cittadini e pone una pesante ipoteca sul futuro dei giovani. La capacità competitiva del nostro sistema produttivo che si è ridotta, pur con risultati significativi di imprese e di settori avanzati. Le carenze e il deterioramento di infrastrutture. Le ferite del nostro territorio.
Dobbiamo aver fiducia in un cammino positivo. Ma non ci sono ricette miracolistiche.
Soltanto il lavoro tenace, coerente, lungimirante produce risultati concreti. Un lavoro approfondito, che richiede competenza e che costa fatica e impegno. Traguardi consistenti sono stati raggiunti nel tempo. Frutto del lavoro e dell'ingegno di intere generazioni che ci hanno preceduto. (...)
La dimensione europea è quella in cui l'Italia ha scelto di investire e di giocare il proprio futuro; e al suo interno dobbiamo essere voce autorevole. (...)
Rivolgo un augurio, caloroso, a Papa Francesco; e lo ringrazio, ancora una volta, per il suo magistero volto costantemente a promuovere la pace, la coesione sociale, il dialogo, l'impegno per il bene comune.“
https://www.quirinale.it/elementi/19805
Papa Francesco, nell’Angelus del primo gennaio 2019 in piazza San Pietro, in cui ha ringraziato il Presidente Mattarella per le sue espressioni augurali, ha ricordato la Giornata mondiale della Pace (quest’anno sul tema “La buona politica è al servizio della pace”) con queste parole:
«Non pensiamo che la politica sia riservata solo ai governanti: tutti siamo responsabili della vita della “città”, del bene comune, e anche la politica è buona nella misura in cui ognuno fa la sua parte al servizio della pace».
https://www.avvenire.it/papa/pagine/papa-francesco-messa-01-01-2019 (video min.7.20)