I dati presentati recentemente dal questore Lorenzo Suraci parlano chiaro: in tutta la provincia di Livorno calano i reati (-13% rispetto al 2017) grazie soprattutto al duro lavoro degli agenti di polizia malgrado un pesante ridimensionamento degli organici.
La percezione d'insicurezza dei cittadini – il Silp ne è convinto - è invece aumentata a causa dell'influenza di alcuni politicanti e di alcuni mass-media. Sulla percezione del senso d'insicurezza influisce però anche il peggioramento delle condizioni di lavoro della categoria che rappresentiamo.
La contrapposizione tra sindacato e propria controparte, che per noi è il questore, è fisiologica. Il confronto, anche quando conflittuale, può però avere riflessi positivi sia
sul servizio fornito alla collettività che sulla qualità delle condizioni di lavoro di poliziotte e poliziotti di Livorno e provincia. In questo caso condividiamo invece quanto esposto dal questore Suraci riguardo ai dati numerici inerenti il bene comune della sicurezza e le attività di polizia svolte.
Il Silp-Cgil provincia di Livorno ha confrontato ulteriori dati rispetto a quelli forniti dal questore (tali dati saranno analizzati in profondità nel corso dell'iniziativa pubblica sulla sicurezza in programma a Livorno il prossimo 11 gennaio alle 17 presso la ex circoscrizione 1).
Il questore ha evidenziato come nel 2018 si siano registrati circa 2mila reati in meno (-13%) rispetto al 2017. Un trend consolidato da circa 20 anni. E' però stato evidenziato anche l'aumento di denunce, controlli, arresti e identificazioni.
Questi dati significano che le poliziotte e i poliziotti di Livorno e provincia hanno lavorato bene: altissima professionalità, senso del dovere e di responsabilità, spirito di sacrificio.
I nostri organici però hanno subito un fortissimo decremento nella nostra provincia. Nel 1989 gli agenti erano circa 700 mentre nel 2019 sono 440.
Ciò significa che è migliorata l’organizzazione del lavoro, eventuale merito di alcuni questori e alcuni dirigenti. Difficile pensare però che i singoli questori siano stati tutti simili, e tutti similmente positivi. Relativamente più facile è invece che i dirigenti degli uffici siano stati “stimolati” ad una miglior produttività.
In ogni caso per tutte e tutti, soprattutto per chi lavora direttamente sulle situazioni, in strada o in ufficio (le attività burocratiche sono quelle che consentono l’operatività esterna), i dati positivi di cui sopra e il vistoso calo degli organici portano alla conclusione più immediata: il grosso aumento dei carichi di lavoro per poliziotte e poliziotti è stato determinato non da un incremento di reati (le statistiche ci dicono che sono in continuo calo) bensì dalla necessità di far fronte a un numero di colleghe e colleghi sempre più ridotto, con un’età media in continua crescita (oggi intorno ai 47-48 anni).
Tutto questo dovrà essere oggetto di riflessione e interventi critici, costruttivi e sinergici con le nostre controparti periferiche, che pur essendo “ministri senza portafoglio”, hanno tuttavia, oltre agli eventuali meriti organizzativi dei risultati ottenuti, anche la responsabilità delle condizioni di lavoro di chi tali risultati ha prodotto operativamente.
Segreteria provinciale SILP CGIL