La premessa è che questo Movimento è formato al momento da un’unica persona che vuole rimanere anonima affinché ci si possa concentrare esclusivamente sull’idea, o meglio sulla Visione di una Portoferraio nuova.
Non fraintendetemi, non ho aspirazioni da Sindaco, davvero, non potrei mai, ho proprio un altro stile… Davvero, tranquillizzatevi tutti.
Però ho certe idee in testa… e penso che sarebbe così semplice realizzarle e sarebbero così, come dire, significative…
È difficile per me buttare giù un programma elettorale pieno di storie mediamente realizzabili, scollegate tra loro, che poi puntualmente verranno disattese, uno classico insomma, così ho pensato di scriverne uno più onesto e semplice. Che cosa farei se potessi decidere per Portoferraio. Alcune cose da realizzare subito, nei primi100 giorni di governo della città, in modo che tutti capiscano che stavolta le promesse si mantengono sul serio, chenon lascino dubbi, né residui di dubbi,né ombre di dubbi sulla direzione verso cui si vuole andare.
Ecco gli unici punti più il macro-punto finale nelle conclusioni.
1) Eliminare muretti, barriere e cancelli ai giardini delle Ghiaie e renderlo un piccolo e curato Parco aperto.
1B) La presente postilla è valida anche per i prossimi 4 punti: Mio malgrado e nonostante la mia avversione personale nei confronti del “Controllo”, in virtù dell’evidenza dei fatti, ovverosia che l’umanità è spesso ingrata e irrispettosa delle meraviglie che gratuitamente le vengono messe a disposizione, il parco sarà dotato di telecamere nascoste.
2) Eliminare tutti i cancelli d’ingresso e le barriere per i Bastioni delle Fortezze e aprire tutti i collegamenti.
3) Eliminare i cancelli per Forte Falcone e renderlo accessibile sia dalle Fortezze che da via del Falcone. Rendere fruibili i camminamenti limitrofi.
4) Eliminare il cancello della Linguella.
5) Eliminare il cancello e le ringhiere di Forte Inglese.
Portoferraio contiene luoghi meravigliosi, paesaggi unici, secoli di Storia e Cultura fanno capolino daogni pietra, angoli di inestimabile bellezza collegati tra loro dal degrado assoluto. È difficile capire che per valorizzare quei luoghi bisogna intervenire su quel degrado, trasformarlo, spendersi e spendere nella cura, piantare alberi?
Uno degli obiettivi a lungo termine, che poi con effetto domino si tirerebbe dietro innumerevoli conseguenze virtuose, nella mia Visione è quello di una Portoferraio che svetta in cima alle classifiche delle città più pedonabili del mondo, una pacchia per chi ama camminare, un posto in cui l’automobile privata non sarà semplicemente superflua ma addirittura ridicola perché i parcheggi saranno nel frattempo diventati giardini e per spostarsi non ci sarà che l’imbarazzo della scelta tra le varie soluzioni di mezzi pubblici e privati in grado di soddisfare qualunque esigenza via mare e via terra, per gli sportivi e per i pigri. Con buona pace, finalmente e si spera per sempre, di quelle anacronistiche bagnarole giganti con cui siamo abituati ad attraversare il canale e che, pare, dobbiamo sorbirci per forza.
Per forza però non si fa neanche l’aceto dicevano i nostri vecchi, e avevano ragione. Perché può anche succedere che un Sogno cambi le cose. Forse è per questo che sto condividendo il mio Sogno con Voi, o meglio, una parte di esso perché volendo potrei descrivere ogni dettaglio non solo della città, ma dell’isola che vorrei. A quel punto non sarebbe più un programma elettorale però, quindi mi fermo qui.
Che senso ha però fermarsi qui? Mi piacerebbe sapere se esiste qualcuno che un programma del genere lo presenterebbe davvero? Io lo voterei, sicuro. E mi viene la tentazione di mettere un indirizzo mail qui sotto per vedere quanti, quanti aderirebbero...
Quanti pazzi visionari ci vogliono per cambiare le cose? Quanto coraggio occorre per cambiare direzione, tirare il freno a mano in corsa e dopo un testacoda ripartire in senso opposto. Quanto coraggio ci vuole per farlo in politica? Ne esistono sull’isola di persone disposte a rischiare per un Sogno?
No, non metterò nessun indirizzo mail in calce a questa lettera, perché un po’ di quel coraggio, onestamente, mi è venuto a mancare, via via, così, andando avanti con l’età, usandolo per far fronte ai piccoli e grandi mostri quotidiani.E potrei rimanerci troppo male se vedessi che poi non risponde nessuno. Non ho voglia di affrontare una tale delusione.Del resto ultimamente mi ritrovo spesso a votare per partiti che sfiorano appena l’uno per cento, assurdo pensare che un mio Sogno possa essere condiviso da più dei soliti quattro gatti.
È per questo che il mio è un Movimento formato da un’unica persona. Vorrà dire che anche quest’anno mi recherò alle urne ma invece di votare il meno peggio,stavolta sulla scheda scriverò: “nessuno di voi rappresenta i sognatori solitari”.