Caro Andreoli,
colgo l’occasione per fare un po’ di chiarezza sulla problematica Waterfront della quale purtroppo molti parlano senza cognizione di causa. Molti ma non proprio tu che facevi parte della giunta Peria e che quindi, dovresti conoscere piuttosto bene la vicenda.
Non appena ci siamo insediati nel 2014, abbiamo dichiarato di voler dare continuità all’azione amministrativa portando avanti il lungo lavoro compiuto dalla precedente amministrazione per la pianificazione dello sviluppo dell’ambito portuale.
Dall’amministrazione Peria abbiamo ereditato la compiuta pianificazione urbanistica del Waterfront e anche la scelta del soggetto attuatore individuato nell’ATI capitanata dalla società ESAOM-CESA SpA con la relativa approvazione del suo progetto, al quale rimaneva da passare il solo vaglio della VIA regionale.
Purtroppo con Deliberazione n.288 del 23 marzo 2015 la Regione Toscana ha archiviato l’istanza di ESAOM-CESA Spa depositata il 16/10/2013 dichiarando “l’incompatibilità del progetto in esame con lo stato delle componenti ambientali e paesaggistiche interessate, in ordine agli impatti prevedibili e che pertanto non sussistono le condizioni per l’espressione positiva di compatibilità ambientale”.
Da quel momento sarebbe stata “facoltà del proponente presentare una nuova istanza di avvio di un procedimento di VIA”, facoltà di cui Esaom non si è ancora avvalsa.
Purtroppo però né la Variante Portuale, né il bando di Gara per l’individuazione del soggetto attuatore approvati dall’amministrazione Peria, avevano previsto dei termini per il deposito del progetto e per questo motivo siamo ancor oggi in attesa del progetto di ESAOM che dura ormai da ben quattro anni, nell’impossibilità di archiviarlo senza incorrere in una pericolosa battaglia legale.
La categorica bocciatura regionale del progetto Porto Cantieri ritengo però che rappresenti un’evidente ed ineluttabile prova della insostenibilità ambientale del progetto, almeno nei termini nei quali era stato presentato alla stampa dall’Amministrazione Peria a fine del proprio mandato, ed il silenzio del soggetto attuatore Esaom un sintomo del disinteresse economico ad intraprendere quel tipo di investimento.
Nel contempo però si potrebbero fare alcune cose quali rilanciare la filiera nautica portoferraiese attraverso l’utilizzo produttivo di importanti aree demaniali del Waterfront oggi abbandonate, in grado di generare un importante indotto occupazionale senza per questo abdicare ai sogni dello sviluppo Porto Cantieri, futuro punto di svolta di un importante settore che però, essendo al momento privo di progettualità, necessiterà ancora di una lunga e faticosa gestazione.
Angelo Del Mastro
Assessore al Demanio, comune di Portoferraio