Caro Direttore,
ho letto con interesse l’intervento del signor Marinari, pubblicato nella giornata di ieri. Convengo sul giudizio riguardo il progetto del tunnel che sta girando sui media in questi giorni, che considero una boutade, utile probabilmente solo per ravvivare le lunghe giornata invernali elbane.
Mi permetto tuttavia di dissentire sull’analisi del signor Marinari riguardo lo sviluppo dell’aeroporto, che contiene inesattezze, tali da rendere il ragionamento dell’autore dell’articolo, a sua volta fantasioso, anche se non agli eccelsi livelli toccati dai "tunnellisti".
Il Signor Marinari auspica un aeroporto con collegamenti pluri-quotidiani per l'Italia e per l'Europa , dove possano atterrare tutto l'anno voli charter da ogni provenienza con trasporto di minimo 120 -150 passeggeri.
Orbene, vale la pena soffermarsi su alcuni aspetti tecnici, legati alla localizzazione geografica e alle caratteristiche orografiche del territorio dove è sito l'aeroporto de “La Pila”. Per fare questo occorre fare una piccola premessa. La possibilità che aerei di medie-grandi dimensioni, e con quindi un numero maggiore di posti, possano atterrare in specifici aeroporti, è legata alla lunghezza della pista. Se la pista è corta, un aereo di grandi dimensioni non potrà operare, perché necessita di molto spazio per poter accelerare durante il decollo e molto spazio per frenare durante l’atterraggio. Più l’aereo è di grandi dimensioni e pesante più lunga sarà la rincorsa per decollare. Pertanto uno dei parametri importanti per sapere quanto lunga deve essere la pista, è il peso dell’aereo, oltra ad alri paramertri come, ad esempio, l'apertura alare. Ci sono indicazioni tecniche specifiche da parte del costruttore dell’aeromobile, riguardo sia la lunghezza che la larghezza della pista, necessari alle manovre di decollo ed atterraggio per quello specifico aeromobile.
I recenti lavori di allungamento della pista dell'aeroporto campese di circa 70 metri, ha consentito allo stesso, di raggiunge una lunghezza complessiva di circa 1.200 mt e questo ha permesso di poter passare, dalla classe 1c ICAO alla classe 2c ICAO che rende possibile l’atterraggio di aerei che trasportano fino a 50 passeggeri. L'aeroporto dell'Elba, per poter permettere un traffico di aerei da 70 posti, ha bisogno di un ulteriore prolungamento di 150-200 metri, che in questo momento è in fase di valutazione. Questo intervento, che sembrerebbe apparentemente facile, rappresenta comunque un'opera estremamente costosa e complessa che richiede un intervento incisivo sul territorio come, ad esempio, lo spostamento di una strada provinciale. Quindi, in tale contesto, va sempre effettuata una seria e rigorosa valutazione costi-benefici, evidentemente non contemplata dall'inevitabile qualunquismo dei tuttologi da social.
Il progetto di far arrivare all'Elba aerei con più di 70 posti (c'è chi parla di vettori da 150 posti!) non è realisticamente realizzabile, perché la conformazione dell'isola è tale che non sarà mai possibile avere, sul territorio, piste di 1800 mt. Chi fa ardite comparazioni con altre mete turistiche, apparentemente simili all'Elba, dimostra di non conoscere affatto la problematica. Basti pensare che l'aeroporto di Palma di Maiorca, nelle Baleari, che è stato preso come esempio, è provvisto di due piste, una principale di 3.600 metri e l'altra, secondaria, di 3.000 metri.
La possibilità futura, in fase di studio, di avere una pista all'Elba di 1.400 mt, rappresenterebbe già un risultato importante, perché consentirebbe di far atterrare aerei con 70 passeggeri, aumentando la possibilità di sviluppo di un turismo di fascia medio-alta che potrebbe costituire una risorsa importante per l'economia dell'isola. Inoltre permetterebbe a molti turisti di raggiungere l'isola in tempi brevi, favorendo quel turismo fuori stagione (anche da fine settimana) che è attualmente ostacolato dai lunghi tempi di percorrenza per raggiungere l'Elba, soprattutto se si parte dalle grandi città del centro o del nord.
Fin dall'insediamento, l'Amministrazione di Campo nell'Elba si è adoperata, per quello che che riguarda le proprie competenze, perché l'aeroporto di Campo nell'Elba potesse avere un'importante espansione, sia in termini infrastrutturali che logistici. Il lavoro in concerto con altri istituzioni, quali la Regione Toscana, gli altri Comuni dell'Elba, anche tramite la Gestione Associata del Turismo, le associazioni di categoria, ha permesso di raggiungere risultati incoraggianti, come l'aumento di risorse per il Bando della continuità territoriale e la riduzione dei tempi di esposizione del bando (già pubblicato a fine gennaio), da 6 a 4 mesi, rendendo eventualmente possibile l'inizio dei voli in continuità territoriale già prima dell'estate, evenienza quasi impensabile fino all'anno scorso.
Il Comune di Campo nell'Elba è inoltre parte attiva nello studio di fattibilità dell'allungamento della pista a cui si faceva riferimento in precedenza, a cui si dovrebbero accompagnare opere infrastrutturali importanti, attaverso numerosi incontri e Conferenze di Servizi che dimostrano quanto, al di là delle parole, ci sia notevole interesse nei confronti di un asset che consideriamo strategico e fondamentale per tutta l'isola.
Gianluigi Palombi
Assessore Infrastrutture, Comune di Campo nell'Elba