A volte, in politica, certe situazioni si ripetono a distanza di anni. Ho avuto la conferma di questo andando a cercare un articolo datato 3 marzo 2014, esattamente 5 anni fa, a firma di un grande amico ed uomo di destra che ha sempre dimostrato un bene smisurato per Portoferraio: Maurizio Poli, scomparso il 25 gennaio 2016.
Proprio Maurizio in quel suo articolo faceva delle considerazioni giuste e puntuali, che hanno dato il risultato che lui sperava allorchè la candidatura a sindaco di Mario Ferrari unì le forze del centrodestra vincendo le elezioni con un risultato clamoroso.
“Non si può non ricordare che nel 2009 - scriveva 5 anni fa Maurizio - la spaccatura nel centrodestra portò a presentare due liste, consegnando su di un vassoio d'argento il Comune alla sinistra e permettendole di amministrare con il consenso del solo 40% dei cittadini. Vogliamo ricadere nello stesso errore? Vogliamo ancora farci del male? Vogliamo che Portoferraio finisca di crollare sotto la guida della sinistra nei prossimi cinque anni?”
A cinque anni di distanza, l’articolo di Maurizio Poli torna attuale, come se fosse stato scritto oggi. Per questo vorrei che tutti coloro che si sono espressi sulla stampa nelle ultime settimane in questo valzer di autocandidature a sindaco ne facessero una attenta lettura, magari incontrandosi poi allo stesso tavolo dopo averlo fatto.
Mai come oggi è indispensabile farlo, per unire le forze e trovare quell’accordo che ci permetta di dare ai cittadini quelle risposte che si attendono da un governo di centrodestra che rispecchi le tendenze politiche nazionali anche in prospettiva delle prossime elezioni regionali del 2020. Solo insieme, con il contributo di tutte le anime del centrodestra, si potrà continuare a governare con quel salto di qualità necessario per superare le difficoltà incontrate ed affrontate fino ad oggi dall’amministrazione uscente dando finalmente stabilità e concrete prospettive di sviluppo a Portoferraio.
Un passo indietro, senza continuare a discutere anonimamente sui blog o nei bar, per poi camminare insieme ed unire nuovo entusiasmo all’esperienza necessaria per navigare con la barra dritta nel mare della pubblica amministrazione. Nell’interesse della nostra città e dei nostri concittadini.
Adalberto Bertucci, Forza Italia
Questo il testo dell'articolo di Maurizio Poli citato, pubblicato sulla stampa il 3 marzo 2014:
Il centrodestra riuscirà a ripetere gli errori del passato?
di Maurizio Poli
Evidentemente nel centrodestra di Portoferraio l'esperienza vissuta cinque anni fa non è stata sufficiente per far cambiare la mentalità suicida all'epoca dimostrata. Sembrerebbe una gag di "Tafazzi" se non fosse invece una cosa seria. Non si può non ricordare che nel 2009 la spaccatura nel centrodestra portò a presentare due liste, consegnando su di un vassoio d'argento il Comune alla sinistra e permettendole di amministrare (?) in questi ultimi cinque anni con il consenso del solo 40% dei cittadini.
Vogliamo ricadere nello steso errore?
Vogliamo ancora farci del male?
Vogliamo che Portoferraio finisca di crollare sotto la guida della sinistra nei prossimi cinque anni?
Quest'anno l'opportunità di riprendersi il Comune di Portoferraio da parte del centrodestra è forse la migliore che sia mai capitata in questi ultimi tempi di fronte ai dieci anni di non amministrazione Peria ed alla candidatura a sindaco di un suo ex-assessore che non ha certo brillato per i risultati.
Vogliamo sprecarla ancora una volta?
Si legge che, al momento, i candidati a sindaco per il centrodestra sono addirittura tre.
Ferrari, che è un nome nuovo da spendere nel migliore dei modi, mai chiaccherato, serio, esperto di pratiche amministrative; Marini, con l' esperienza degli anni trascorsi in Consiglio Comunale nella minoranza, ma anche con alle spalle lo scontro fratricida di cinque anni fa con Provenzali per la poltrona di sindaco che non permise al centrodestra, scelto dal 60% degli elettori, di riprendere le redini del Comune; La Nera, titolare di svariate tessere di partito in questi anni, alla continua ricerca di spazi politici che alla fine non ha mai trovato perchè o ha sempre scelto il cavallo sbagliato o ha sbagliato qualcosa lui.
Anche la barzelletta delle primarie che prima vengono proposte ed in seguito non vengono accettate da qualcuno, non è un segnale positivo da dare ai cittadini. Credo allora che sia giunto per loro il momento di fare un bagno di umiltà, di lasciare da parte i protagonismi personali, di non ascoltare gli altri, anche quelli più a loro vicini, ma di ragionare con la propria testa per il bene della nostra città. L'arroganza non ha mai pagato!
I candidati si trovino ad un tavolo, serenamente; buttino giù un programma di massima (n.d.a. i problemi di Portoferraio li conosciamo tutti benissimo ormai da anni), arrivino ad un accordo consensuale sul candidato unico od accettino le primarie nel caso non riescano a trovare un nome condiviso. Ed i partiti la smettano di metterci bocca! Hanno fatto ieri e potrebbero fare oggi più danno della grandine. Lascino fare a noi cittadini portoferraiesi maggiorenni e vaccinati che meglio di loro conosciamo la realtà locale.
Anch'io avrei volentieri dato una mano per trovare l'auspicato accordo tra i candidati, ma purtroppo le mie attuali condizioni di salute non me lo permettono. Spero solo che queste mie poche righe possano essere utili a far ragionare le parti affinchè giungano ad una soluzione univoca, così come tutti i simpatizzanti del centrodestra a Portoferraio si augurano.Caso contrario sarebbe un ulteriore tradimento verso il nostro elettorato già abbastanza stanco di guerre fratricide che non portano da nessuna parte, anzi, fanno il bene degli avversari. Pensateci bene!