Comincio a pensare di aver sottovalutato Umberto Mazzantini nel credere che la strumentalizzazione fosse casuale.
Il suo intervento mi conferma che invece non è così.
Non sono io Mazzantini ad aver chiamato in causa i ragazzi di quest'isola ma lo ha fatto lei in modo improvvido e inopportuno.
Lo ha fatto Lei con la mai sopita convinzione di essere depositario - lei o chi per lei - di una sensibilità ambientale che le darebbe diritto di sentenziare.
Retrogrado e reazionario è chi in tempi di consolidata liberalizzazione ancora pensa di avere la patente per dare giudizi insindacabili e più autorevoli degli altri e cerca nuova legittimazione in sacrosanti moti dell'animo umano dei quali mi auguro non voglia arrogarsi il merito.
Le iniziative ambientali fatte con i ragazzi hanno valore in misura proporzionale al rispetto della loro libertà di richiamare alla propria responsabilità chi lascia loro questo mondo, voi compresi. La loro preziosa passione, lungi dal servire a rifarsi un'immagine di coerenza, imporrebbe anche a lei una riflessione sulle troppe contraddizioni e sulla mancanza di posizioni altrettanto coraggiose.
Farebbe bene, infatti, a ricorrere meno alle autorevoli citazioni e di più al rispetto di quei valori che sbandiera con tanta enfasi e pochi esempi.
Peraltro se da un lato apprendo con piacere che la mia provocazione è servita a fargli confermare pubblicamente i contenuti di uno dei recenti studi in materia di dissalatori, continua a glissare su una questione di non poco conto: i dissalatori sono essenziali solo quando non ci sono altre soluzioni in ragione di innumerevoli è serie controindicazioni tra cui i rischi connessi ai composti chimici con cui è trattata, il rilevante consumo energetico, i danni alla Poseidonia derivanti dall'immissione in mare di alti concentrati di salamoia.
Alla luce di tutto questo appaiono ancor più sconvolgenti le osservazioni formulate dall'associazione in merito al progetto del dissalatore di Mola.
Se lei si è rigorosamente astenuto dall'entrare nel merito lo faccio io riportando il link di Greenreport che parla delle richieste di ulteriori mitigazioni formulate sul relativo progetto http://www.greenreport.it/news/acqua/dissalatore-mola-incontro-asa-legambiente-arcipelago-toscano/.
Ma lo sa Mazzantini che per fare un intervento in un'area contigua ad un sito Natura 2000 l'art. 6 della omonima direttiva impone una valutazione fondata sul principio di precauzione - ormai consolidato nella giurisprudenza comunitaria e nazionale - che a sua volta impone di autorizzare un intervento solo nel caso in cui sia escluso un qualsiasi effetto indiretto sull'area protetta? Ma quali mitigazioni? Onestamente ho molto da imparare in materia ma non vedo cosa possa insegnare chi sottovaluta tutto questo omettendo di dire che gli stessi vertici nazionali di Legambiente invocano una legge che imponga una Valutazione di Impatto Ambientale, esclusa sul progetto del dissalatore nel vostro non belligeranti silenzio.
Ma perché non chiedere semplicemente di ridurre gli sprechi e risanare la condotta e la rete prima di devastare due dei siti più belli di questa isola? Si tratta solo di inconsapevolezza o sono letture ispirate da altre motivazioni? Chissà … magari quei rapporti politici che nel mio caso sono garanzia di obiettività, nel suo forse al contrario sono causa di una posizione condizionata da uno storico ed accondiscendente sodalizio.
Se è in buona fede prenda conseguenti posizioni.
Paola Mancuso