Non bisogna essere docenti per non comprendere che, l’intervento del Prof. Intorcia contro il Sindaco di Campo nell’Elba Montauti, sia un attacco politico e, valutando il contesto in cui è scaturito, estremamente strumentale, e per questo assolutamente discutibile, essendo esternato in una occasione gioiosa ad altamente didattica in cui i bimbi campees erano unici protagonisti.
La lunga dissertazione del Prof. Intorcia si chiude con una incitazione tranchant al Sindaco, certamente non priva di sgarbo istituzionale, in cui lo stesso esorta il primo cittadino campese a studiare ed informarsi, in una malcelata supponenza tra l’altro di scarsa eleganza.
Tuttavia la mancanza di conoscenza e quindi il pregiudizio sono proprio i due elementi che traspaiono costantemente nello scritto di Intorcia, a franca dimostrazione che, prima di suggerire gli altri approfondimenti ad ampio respiro culturale, sarebbe necessario essere al corrente di ciò che ci succede intorno e vivere il proprio territorio con maggiore consapevolezza e conoscenza, priva di pregiudizi, soprattutto se, in quel territorio, si riveste il delicato ruolo di educatore.
E’ facile dimostrare come, lo scritto del professore, sia stato elaborato in una unica direzione, atta a denigrare il ruolo politico ed amministrativo del primo cittadino campese, quasi ridicolizzandone la figura, tra l’altro trattando un argomento, quello della scuola, in cui l’amministrazione campese si è maggiormente profusa per impegno e spesa.
Il professore Intorcia si concentra inizialmente sulla necessità, esternata legittimamente da un’altra docente, di acquistare delle valvole che regolano manualmente la temperatura dei radiatori, a cui il Sindaco avrebbe risposto, secondo il latore dello scritto con un atteggiamento preoccupato “a far quadrare più i conti che l’effetto serra” (sic), in una interpretazione arbitraria, non sappiamo se più surreale che strumentale, ma indubbiamenre risibile, se non ridicola. Orbene, proprio perché il professore evidentemente nonsegue l’attività dei questa amministrazione con la stessa solerzia con cui si impegna a criticarla, ricordiamo che in meno di due anni di mandato, l’attuale giunta guidata da Montauti, è intervenuta in maniera massiva e decisa sulle scuole con una politica di importanti investimenti che mancavano da molti anni sul nostro territorio. Numerosi sono stati gli interventi di ristrutturazione e riqualificazione degli edifici scolastici, di sostituzione di numerosi infissie di acquisto di nuovi suppellettili (banchi, sedie, lavagne), al fine di migliorare sensibilmente la qualità di vita degli studenti, con un investimento gravoso ma assolutamente necessario. In un tale contesto, dove la scuola ha rappresentato e rappresenta una assoluta priorità per questa amministrazione (e non certamente a parole), porre al centro dell’attenzione qualche valvolina di radiatore fa davvero sorridere. Sorriso che persiste e si amplifica quando Intorcia, in una descrizione letteraria degna del miglior De Amicis del romanzo “Cuore”, sottolinea la delusione ed il “drammatico” calo dell’entusiasmo dei bimbi quando il Sindaco afferma che per comprare le valvoline ci vuol del tempo. Una descrizione veramente fantasiosa e surreale del dialogo, che sembra uscire da un romanzo di letteratura per ragazzi d’antan, del tipo “Piccoli idraulici crescono”.
Ma che il professore Intorcia non conosca praticamente nulla delle dinamiche politico-amministrative locali (salvo poi esserne così attento fustigatore), lo dimostra con la domanda che, fieramente, pone al Sindaco “Come mai qui, rispetto alla media italiana, siete arrivati così tardi con il porta a porta? Forse il Nostro ignora o fa finta di ignorare che l’amminisitrazione guidata da Montauti è in carica da circa un anno e mezzo e, la politica sui rifiuti del “porta a porta”, è stato uno dei primi atti di questa amministrazione, scelta coraggiosa, ma tutt’altro che semplice, considerando la tipologia del territorio amministrato. La domanda dovevaessere quindi posta acoloro i quali hanno guidato le amministrazione precedenti, anzi, un più attento, o forse meno fazioso, interlocutore, avrebbe dovuto esprimere felicitazioni per la tempestività con cui l’ amministrazione si è mossa verso una scelta di questo tipo. Opzione che va nella stessa direzione di tutela ed attenzione all’ambiente che tale amministrazione ha dimostrato con l’ordinanza “plastic free”, riguardo la quale, l’attentissimo e finissimo psicologo Prof. Intorcia, sottolineava l’espressione ed il sorriso del Sindaco che mostrava “soddisfazione per il fatto che gli altri comune elbani applicheranno l’ordinanza dopo l’estate”, dimostrando incredibili capacità nella lettura del pensiero.
L’ultimo scorcio dell’intervento dell’Intorcia è tutto proteso a far emergere una presunta tendenza razzista, contro il Sud, del sindaco campese, interpretando faziosamente quando espresso dallo stesso Primo Cittadino, estrapolandone le affermazioni in un contesto ben più complesso laddove, un gioioso incontro con i piccoli studenti del territorio, si era trasformato in una sorta di interrogatorio inquisitorio da parte del Torquemada di turno. In questo caso il razzismo sembra essere orientato proprio nei confronti del nostra isola e del nostro territorio quando, il professore, criticando il ritardo elbano nel “porta a porta”, prende come esempio virtuoso, evidentemente rispetto ai villici elbani, il suo Sannio, in cui tale pratica di gestione dei rifiuti è presente già da molti anni (comparazione evidentemente senza senso, considerando le dinamiche che caratterizzano così diversi territori). Di fronte e tale affermazione, in un contesto di evidentequanto inaspettata polemica, può essere spontaneo, stante le cronache quotidiane degli ultimi sul problema dei rifiuti in alcuni territori del Sud Italia, una risposta che certamente non ha sapore razzista (salvo per chi ha interesse strumentale ad affermare il contrario) ma cheha voluto semplicemente sottolineare che non è possibile, in un tema così complesso, semplificare all’estremo, quando anche le cronache locali passate hanno rappresentato il problema dei rifiuti come una emergenza in molte aree del Sud Italia.
Come già premesso, il Professore chiude con un consiglio al Sindaco, non richiesto, di studiare, con un atteggiamento estremamente irrispettoso, in un tentativo supponente e assolutamente fallimentare di umiliare il suo interlocutore.
Al Professore Intorcia non ci permettiamo di dare consigli, ma rispondiamo con una citazione di Herman Hesse: “La verità si vive, non s’insegna.”
Amministrazione Comunale Campo nell’Elba