L'appuntamento dello scorso 15 marzo, che ha visto anche l'Elba, con i suoi ragazzi, farsi carico di una presa di coscienza rispetto alle questioni ambientali, può e anzi deve essere occasione per porsi una serie di interrogativi su ciò che ognuno di noi, singolarmente e nei vari contesti in cui è inserito, ha fatto, fa e può fare per salvare il Pianeta ma anche per mantenere un adeguato livello di vivibilità del nostro, più ristretto, territorio.
Occorre un’assunzione di responsabilità da parte di tutti, responsabilità che deve passare anche attraverso una sempre più consapevole delega della rappresentanza a chi assume decisioni per conto nostro, in specie nelle sedi istituzionali.
Dalla delega in bianco ai nostri rappresentanti politici occorre passare ad una scelta attentamente ponderata, al momento del voto, ma poi anche alla costante attenzione successiva, sia in ordine alle proprie azioni di cittadini che in ordine alle politiche attuate dai “governanti”. Un'attenzione non più superficiale (la sterile polemica da bar) ma quanto più consapevole, documentata, ragionata possibile (ognuno, evidentemente, secondo le proprie personali capacità).
Questo significa che non è più il tempo del voto per schieramento o per simpatia, che non è più il tempo del voto a chi ci parla in modo più facile, che non è più il tempo del voto a chi ci pare, semplicemente, una brava persona. Ma non è neanche il tempo del voto a chi garantisce con faciloneria posti di lavoro, sicurezza o strade asfaltate. Dobbiamo diffidare di chi ci tratta da sudditi passivi e chi propina slogan buoni per tutte le stagioni, ma dobbiamo farlo mettendoci del nostro, essendo disponibili ad andare oltre cercando di capire seriamente ed approfonditamente cosa ci viene proposto.
In queste settimane, purtroppo, tutto si sta muovendo invece proprio secondo il vecchio e reiterato copione: nessuno esce allo scoperto con un progetto serio, tutti impegnano le loro energie in incontri più o meno segreti al solo fine di “vincere”. Già, vincere è la parola d'ordine, dove, si badi bene, essa ha un valore strettamente competitivo: si vince nella misura in cui perde l'avversario. Non importa come si vinca, con chi si vinca, basta che non vincano “quegli altri”. E in tutto ciò le “manovre” sono le solite: si cercano gli alleati giusti, si incontrano i poteri forti, ci si ingraziano i portatori di voti, da politicanti della prim’ora.
Se si cerca di elevare il livello, parlando di programma, non solo a livello di proclami ma approfondendo sino alle azioni concrete da mettere in atto (passando per quadri conoscitivi, competenze da attivare, relazioni, strumenti di valutazione delle politiche, ecc...) ci si trova inesorabilmente isolati, dopo essere invitati ad una semplificazione che in realtà altro non è che banalizzazione delle questioni, secondo una prassi ormai sperimentata.
Questo quindi vuole essere un appello alle persone di buona volontà, affinché si ribellino a questo sistema di offuscamento delle coscienze e si assumano, ciascuno nel ruolo che più gli si confà (da semplice sostenitore a candidato al Consiglio comunale), la responsabilità del futuro della nostra Città, della nostra Isola, del nostro Pianeta, e lo facciano alzando la prospettiva rispetto all'abbassamento di livello cui stiamo assistendo. Una volta, durante le campagne elettorali, si deprecavano i così detti “libri dei sogni”; ebbene oggi siamo all'esatto contrario: siamo talmente abituati a subire che siamo disposti a dare il voto a chi ci fa credere di tapparci un paio di buche per la strada. Salvo verificare, a fine mandato, che non era in grado di fare neanche quello.
Orbene, senza l'illusione di poter cambiare tutto dall'oggi al domani, non rassegnamoci a questo trend e diamo libertà ai nostri sogni, come quello di un Isola plastic free o auto free, ma con la serietà di voler perseguire i sogni con competenza ed applicazione, mettendo le stesse competenza ed applicazione nella quotidianità (allora verranno aggiustate anche le buche nelle strade).
Se non siamo disposti a questo, allora possiamo dare definitivamente per sconfitti non solo la politica ma anche il senso stesso del convivere civilmente in una comunità.
Per chi si senta, in qualche modo, sollecitato da questo appello e voglia contribuire costruttivamente, è stato realizzato uno spazio di confronto sul web, dal nome portoferraio2019 (il nome è volutamente incolore, proprio per accogliere tutti e per non essere, necessariamente, collegato a specifiche iniziative elettorali). Per ora il blog si trova al seguente url:https://portoferraioresponsabile2019.wordpress.com. A breve sarà accessibile anche al dominio www.portoferraioresponsabile.blog.
Firmato
Renato Corrado de Michieli Vitturi
Nadia Mazzei
Daniele Anichini
Isabella Paladini
Andrea Monaci
Paola Del Bruno
Daniele Palmieri
Nichita Marcela Florentina
Danilo Alessi
Silvia Leone
Franco Cambi
Cesare Sangalli
Manola Balderi
Stefano Muti
Tatiana Paolini
Giada Venturini
Andrea Giannini
Nedo Volpini
Benedetto Lupi
Silvio Pucci
Nadia Burelli
Rita Imparata
Walter Tripicchio
Giorgio Cascione
Rossella Bottai
Vincenzo Pettinario