Gentile Redazione,
leggo su Codeste pagine dello sfregamento di mani da parte di qualche amministratore locale che si rallegra dell’istituzione, da parte del Governo Monti, della tassa di sbarco sulle isole minori italiane e si vanta anche di averla proposta.
E’incredibile come in una situazione al limite del collasso sociale, per via delle sconsiderate azioni contro l’economia, che sta portando avanti l’Esecutivo, chi dovrebbe rappresentare la comunità ed i suoi interessi ed a questo punto interessi a sopravvivere, non si renda conto di quanto grave sarebbe per l’economia Elbana , questo ennesimo spiumaggio a chi ci porta benessere.
E’ singolare anche ascoltare quali siano i propositi di spesa per le somme eventualmente ricevute.
C’è chi vorrebbe pagarci gli stipendi dei dipendenti della propria amministrazione, chi vorrebbe restaurare torri e chi vorrebbe ancora sciupare il denaro proveniente da questo balzello per rimettere in piedi un carrozzone che nel tempo è servito solo a dilapidare quattrini.
Ed è simpatico apprendere che chi vuole trascorrere un periodo di vacanza all’Elba dovrebbe contribuire a pagare ciò che già sborsa nel proprio comune di provenienza.
In effetti per quale motivo un Milanese dovrebbe sobbarcarsi l’onere di pagare una parte dello stipendio di un dipendente del Comune di Rio nell’Elba, quando già provvede ai Pisapia boys di Palazzo Marino, oppure un Pisano dovrebbe partecipare alla riqualificazione della Torre Marinese, quando ha da pensare alla sua che è pure pendente in Piazza dei Miracoli.
Magari sarebbe più d’accordo il vacanziere Bolognese che porterebbe in dote la sua torre degli Asinelli in quel di Marina di Campo, ma si tratterebbe di un’eccezione.
Ma non si rendono conto questi novelli sceriffi di Nottigham che siamo in un periodo di vacche così magre che non le vorrebbero nemmeno in India??????????
E poi mi si spieghi per quale motivo si debba pagare lo sbarco all’Elba e non in Sardegna, nel cui territorio, vedi Gallura, Simius ed altri, non si va proprio per spaccar pietre, oppure in Sicilia, a Taormina, Cefalù,Isola delle Femmine, dove si fa turismo di serie A.
Esiste, ormai è acclarato, una volontà di eliminare l’Elba dai circuiti turistici che contano, ed i nostri amministratori che fanno, ci mettono il carico da undici per affossarci meglio.
Ma, Dio mio, dove vivete; all’Elba o sulla Luna??’
Già abbiamo a che fare con un costo dei biglietti dei traghetti che non ha pari nel sistema solare e voi(in minuscolo) ve ne uscite con la tassa di sbarco?
Qui, fra poco, tutti, avete capito bene, TUTTI, non sbarcheremo più il lunario e voi vi comportate come il pianista sul Titanic che, andato contro l’iceberg, sta colando a picco.
Per attirarsi le simpatie di un cliente servono anni, per perderlo basta un attimo.
E questa idea della tassa di sbarco rappresenta il sigillo finale al certificato di morte dell’Isola d’Elba.
Per cui mi appello a Chi, nelle amministrazioni Elbane, si rende conto di quali sarebbero gli effetti di tale ulteriore gabella, e si adoperi affinchè il Governo ritiri questa tassa, che darebbe il colpo di grazia alla Nostra economia che già presenta dei dati allarmanti nelle prenotazioni della prossima stagione estiva.