Andare d'accordo per forza non è una virtù, soprattutto se non si condividono direzione di marcia ed obbiettivi essenziali (il divorzio è un istituto laico da salvaguardare), ma andarsene per strade diverse senza aver verificato se si poteva insieme raggiungere meglio il Comune obbiettivo non è, diciamo, molto astuto, per chi punta a governare nei prossimi anni la città dell'isola, facendola ripartire dopo un lustro di immobilismo, scontata la pena del disastro disamministrativo della premiata ditta Ferrari & C.
In cosa divergono, se divergono, le idee di città che stanno dietro alle due costituende liste, entrambe alternative a chi ha governato Portoferraio nell'ultimo mandato?
Sono davvero differenze così insormontabili?
Ciò che sta accadendo in queste ore ci dice che l'obbiettivo di Cosmopoli Rinasce (riconsegnare a Portoferraio il ruolo di traino socio economico dell'Elba) si è indebolito, per la scelta di anteporre una candidatura - legittima e di qualità ma quanto meno intempestiva - alla presentazione pubblica di un programma, che avrebbe sollecitato un confronto ampio e disponibilità personali all'impegno; un passaggio non nelle segrete stanze ma al cospetto del popolo ferajese, sarebbe stato almeno utile a chiarire chi pensava le stesse cose chi no.
Ma da qui bisogna ripartire.
Non crediamo interessi, agli elettori progressisti (come noi) e pure ai moderati che hanno a cuore l'innesco di un rinascimento portoferraiese, cercare colpevoli, ma poniamo a tutti alcune semplici domande: vi state parlando - come a fatica comincia a fare il centrodestra - voi Responsabili e Cosmopoliti? Se sì, ci fate sapere? Se invece non vi parlate, ci fate sapere perchè?
Oppure, per par condicio, anche voi Responsabili presentateci le vostre idee per la città e, se volete, anche un/a candidato/a Sindaco/a (magari scelto con le primarie, che in una settimana si possono fare), consentendo a noi elettori progressisti e moderati di verificare se le divergenze sulle cose da fare sono davvero tali da giustificare le due liste;
In questo caso - forse - ci metteremo l'animo in pace di fronte all'evidenza e sceglieremo in coscienza.
Forse, perché non è scontato che non ci sia, tra noi comuni cittadini, anche chi deluso - e pure un pelo incazzato - per il tafazzismo autolesionista che ci pare vi accomuni, alla fine, nel dilemma di chi scegliere tra tante stimabili persone, che dicono in fin dei conti le stesse cose o quasi, scelga di non scegliervi e se ne resti a casina sua.
Ma vogliamo essere unitari fino all'estremo, e, se non altro per amore della logica, ci aspettiamo vi parliate e troviate un accordo onorevole, che non mortifichi nessuno e faccia l'interesse della comunità.
Se ciò non dovesse accadere pensiamo che - paradossalmente - dovreste tutti augurarvi che, comunque, una delle due liste conquisti il comune; perché in caso contrario sareste giudicati, dalla pur minima storia locale come i responsabili (stavolta nella accezione di "colpevoli") in uguale misura, della vittoria di una destra sfiatata, con quello che ne conseguirebbe.
C'è un vecchio adagio ferajese che suona: "chi ha più capo, più ne metta"
Elbareport